LA CRISI È IN ATTO … di Sergio Pizzolante

La crisi è in atto, dice Francesco Verderami, uno dei più acuti ed informati giornalisti italiani.
Con un editoriale che, non a caso, apre il Corriere della Sera.
È così, provo a dire le ragioni( alcune):
A) se chiediamo all’Europa di esserci, come è giusto che sia, nella più grande crisi di sempre, ci deve essere anche l’Italia. L’Europa non può mettere in campo manovre per oltre 2 miliardi, senza la garanzia che i paesi membri spendano bene i soldi. Per salvare le imprese e il lavoro, non per alimentare clientele populiste;
B)l’Italia di Conte e di Crimi e di Boccia e di Orlando e di Bonafede e di Arcuri, non c’è.
Non si può stare dentro un processo europeo di ricostruzione, facendo sparire mascherine e alcol denaturato dalle farmacie. Non si può dire che ci sono 5 milioni di tamponi e poi sono solo bastoncini, non si può annunciare, a Marzo, un decreto di Aprile, per poi approvarlo, se va bene, a giugno. Del tutto inadeguato. Non si può dire alle aziende che per prendere i soldi devono prendersi lo stato di Conte, Crimi, Boccia, Orlando, Arcuri, come socio.
Non puoi dire al commerciante, non garantito, che deve stare chiuso, anche se si attrezza con tutte le difese necessarie e poi lasciare a casa a stipendio pieno, il dipendente pubblico iper garantito;
C) non si può dire che non dobbiamo perdere posti di lavoro( sacrosanto!) e poi non essere all’altezza di non perdere le imprese che creano lavoro. Le imprese allora si incazzano! Vedi il nuovo presidente di Confindustria, vedi tutte le associazioni di categoria. E non si può governare con tutte le imprese contro;
D) non puoi fare incazzare tutti i sindaci e quasi tutte le Regioni;

Se hai tutti quelli che contano qualcosa contro, se hai contro il buon senso, per le tue manifeste incapacità, non conti più nulla.
Governi finché non fai danni. In eccesso.

Game over!