La Dia di Trapani confisca l’impero dell’impreditore-boss Calcedonio di Giovanni. Aveva società anche a San Marino

calcedonio-di-giovanni-kartibubboPassa definitivamente allo Stato l’impero dell’imprenditore-boss. La Direzione investigativa antimafia di Trapani ha notificato il decreto di confisca a Calcedonio Di Giovanni, 67 anni, originario di Monreale, considerato dagli inquirenti un fedelissimo di Cosa Nostra. Tra i beni in confisca anche società con sede a San Marino e Londra, coinvolte in complesse operazioni finanziarie collegate a grosse transazioni commerciali internazionali. Il valore del patrimonio in confisca, consistente in oltre quattrocento unità abitative di varia grandezza e destinazione d’uso, è stimabile in oltre cento milioni di euro. Un impero nei settori dell’edilizia e del turismo quello del 67enne Di Giovanni. La fiorente attività edilizia, in particolare, avrebbe avuto sempre il sostegno dei clan. Evidenti gli interessi nelle sue attività delle cosche degli Agate di Mazara del Vallo e i rapporti con il faccendiere Vito Roberto Palazzolo. Più recentemente, attraverso un sistema di truffe, ha avuto accesso a rilevantissimi finanziamenti pubblici nazionali e comunitari coinvolgendo nei propri progetti interessi della mafia di Castelvetrano. Il Tribunale di Trapani ha quantificato in oltre sessanta milioni l’evasione fiscale. Sotto il profilo patrimoniale, è stata accertata l’esistenza di una palese situazione di sperequazione fra redditi dichiarati e la formazione del patrimonio, riconducibile, in gran parte, a proventi illeciti derivanti dai reati di lottizzazioni abusive, di truffe, di furti, di omissioni contributive, di fatturazioni per operazioni inesistenti e di bancarotta per distrazione.