La “distratta” informazione della TV di Stato può minare i rapporti futuri fra San Marino e Italia.

Una Tv di Stato, ancor di più di una tv privata o di un qualunque altro organo di informazione -che sia esso cartaceo o online-, ha dei doveri sia di corretta informazione, che di non ingerenza negli appuntamenti democratici di altri paesi. Un punto fermo sul quale tutti, presumo anche il Direttore della San Marino RTV, Ludovico Di Meo, vorrà concordare… O, almeno, questo voglio credere.

E allora, mi chiedo, perchè la Tv di Stato sammarinese è stata così solerte e attenta nel ribattere la notizia secondo cui -senza sostenerlo direttamente e palesemente- alcuni partiti occidentali avrebbero percepito finanziamenti, soldi dalla Russia dell’oggi nemico Vladimir Putin, ma ha poi totalmente ignorato gli sviluppi successivi che vedevano il Segretario di Stato americano Antony Blinken ridimensionare l’impatto della vicenda, sostenendo che non risultano finanziamenti a forze politiche italiane, pur aggiungendo -alla stessa dichiarazione- un controverso “al momento”.

E’ stato, quello USA, un goffo tentativo di interferire indebitamente nelle elezioni politiche italiane di domenica prossima? O, come in tanti sostengono oggi, una neppure troppo velata minaccia al centrodestra oggi dato da tutti per vincente con ampio margine? Non ci interessa. Cerchiamo di restare nell’ambito sammarinese della spinosa vicenda che, volenti o nolenti, è stata immediatamente cavalcata dalle forze avversarie del Cdx, con il Pd in testa. Del resto, la sola illazione di soldi russi ai partiti fa immediatamente pensare, al cittadino-elettore, alla Lega per le vicende russe di qualche anno fa (poi rivelatesi una bolla di sapone) nonché per le recentissime prese di posizione sulle “tafazziane” sanzioni alla Russia; a Forza Italia per la nota vecchia amicizia fra Silvio Berlusconi e lo “Zar” e a Fratelli d’Italia per le sue posizioni, oggi atlantiste convinte, ma altrettanto critiche verso l’attuale modello di Unione Europea.

Quindi, il solo insinuare il sospetto che soldi russi possano essere finiti in Italia apre ad ovvie -quanto superficiali e stupide- conclusioni che favoriscono una parte in corsa alle elezioni penalizzandone un’altra. D are la notizia, come ha fatto legittimamente RTV, significa alimentare il sospetto. Non sto sostenendo che RTV non doveva rilanciarla, anzi. E’ una notizia di fonte autorevole e di interesse anche sammarinese, visto che tanti residenti sono poi anche elettori italiani. La -chiamiamola così- “scorrettezza” della Tv di Stato del Titano -almeno questo è secondo me- sta nel non aver dato altrettanto spazio, nei giorni successivi, alla dichiarazione di Blinken che allontanava da tutti i partiti italiani il sospetto di essere nell’elenco dei destinatari dei 300 milioni oggetto del finanziamento denunciato dall’intelligence statunitense.

Una dichiarazione che, in Italia, trovando ampia eco almeno sui media non schierati palesemente con il Cdx, ha spento ogni sospetto riconducendo a “stupidaggini” i veleni e le strumentalizzazioni sterili di Pd, M5s e compagni o ex compagni in corsa per contendersi l’ultimo voto. Ma sul Titano? Sul Titano ne aveva parlato solo la San Marino RTV, dimenticando, poi, di ridimensionare l’impatto che la notizia aveva forse determinato nel voto o nell’intenzione di voto degli elettori italiani residenti sul Titano.

Certo, nel concreto -vista l’audience di elettori italiani della Tv di Stato sammarinese- l’eventuale “dimenticanza” potrebbe spostare ben poco nell’esito elettorale tricolore. Ma, al tempo stesso, potrebbe avere un peso importante dopo le elezioni nei rapporti fra i due governi, specie se trionfassero -come sembra- i partiti danneggiati dalla scarsa professionalità -in termini di imparzialità- che sembra dimostrare il non aver seguito nei sui sviluppi l’eclatante notizia.

Ho parlato di dimenticanza, perchè questa precluderebbe altre più inquietanti ipotesi mirate a motivare la condotta dell’informazione di RTV, oggi guidata da quel Ludovico Di Meo -come racconta Affaritaliani, informazione online diretta da Angelo Maria Perrino- “accantonato” con l’avvento del governo giallo-verde (Lega-M5S) e “resuscitato” dall’Ad Fabrizio Salini (dato in quota M5S) ai tempi della risalita, con i grillini scaricati da Salvini, del Pd al governo del Paese e, quindi, con ritrovata influenza politica negli assetti Rai.

Ben inteso, con ciò non si vuole sostenere che la dimenticanza della Tv guidata da Di Meo sia stato un favore premeditato agli avversari del Cdx o una vendetta verso la Lega… Ma nei rapporti internazionali la massima attenzione è indispensabile: ogni errore potrebbe, infatti, come già accaduto, avere conseguenze pesanti per i rapporti di “amicizia” futuri, con le ovvie ripercussioni sull’intera comunità. Ma, ne sono certo, Rtv verrà immediatamente rimediare…

Enrico Lazzari