E’ il grande imbroglio della democrazia all’italiana: il sistema elettorale maggioritario con elezione diretta.
L’uno due che ha svuotato i partiti e reso debolissima la democrazia italiana e’ stato questo:
1. uno, trent’anni fa una parte del sistema politico dichiara corrotta l’altra parte, quella che aveva governato sino ad allora e che però si era finanziata allo stesso modo di chi la accusava;
2. Due, chi accusava ha fatto di più, dovendo cancellare dalla memoria di allora( poi ha recuperato dopo con la santificazione di Berlinguer) il se stessi non più presentabile, visto il crollo del comunismo nel mondo, ha sposato le tesi più sceme, più antipartitiche, più antipolitiche, quelle del sistema politico maggioritario svuota partiti, diventati
impolitici, personalistici, estremistici perché tendenti verso gli estremi.
Uno, due e tre.
Tre: serviva il mattatoio, l’arena, doveva scorrere il sangue, quindi Mani Pulite.
Giovanni Pellegrino, Pd, allora Presidente della Commissione sull’immunita’ parlamentare lo ha detto in un libro, “10 anni di solitudine” e poi in un intervista recente a Francesco Verderami sul Corriere: D’Alema mi disse che Mani Pulite avrebbe attaccato Dc e Psi e non noi.
Violante, il garante del patto, si è poi pentito ed ha dichiarato che Craxi aveva ragione, Borrelli, il capo di Mani Pulite, prima di morire dichiarò che chiedeva scusa, scusa, per aver buttato a mare il vecchio sistema per quello nuovo, che evidentemente, anche lui considerava molto peggiore del vecchio.
Ripeto queste cose e le ripeterò all’infinito, pur sapendo che gli imbecilli che credono( o fanno finta) nel racconto sul ruolo salvifico di Mani pulite e sul mondo corrotto di prima sono in maggioranza nel Paese e in stragrande maggioranza sulla stampa e nei Talk.
Bene, il mondo di adesso è figlio di questa cosa qui.
Cosa ci ha regalato? Quasi trent’anni di berlusconismo e antiberlusconismo, dopo il tentativo ridicolo di Occhetto di imporre al
Paese un comunismo light camuffato.
Spruzzato di bianco Segni.
Dopo l’antiberlusconismo, per assenza di Berlusconi, si è arrivati alla politica di periferia e neostudentesca.
Quella che una volta si svolgeva nella periferia della storia, nelle assemblee studentesche, nelle assemblee permanenti, nei mondi extraparlamentari, nelle Comuni Beat, nelle variopinte adunate fumo sesso e rock n roll, nelle comunità chiuse post fasciste, nelle marce della Pace a favore dei missili sovietici.
Cioè quel miscuglio di antifascismo e anticomunismo, che sommava violenza e pacifismo.
Cioè era il gioco fra fascisti e comunisti.
Ricordo che al mio liceo dirsi democristiani o socialisti era impossibile, si prendevano gli sputi in faccia.
Per fortuna però, fuori governavano democristiani e socialisti.
Adesso fuori non c’è nessuno.
Adesso il gioco che era periferico è diventato Il Gioco.
Verso uno scivolo, sempre più ripido.
Il sistema maggioritario rende i partiti sempre più vuoti, iper personalistici, finché le personalità non si consumano, con l’elezione diretta dei sindaci abbiamo cancellato consigli comunali e partiti sul territorio, con l’elezione diretta del Premier completeremo l’opera già iniziata col maggioritario a livello nazionale.
La sinistra che trent’anni fa ha voluto il maggioritario e spingeva per il premierato oggi dice che il premierato è il male assoluto ma vuole ancora il maggioritario che è il male che spinge verso le estreme, che personalizza tutto, che ci spinge verso la periferia della storia, verso le stesse adunate, le stesse marce, gli stessi fumi ideologici.
E infatti facciamo a cazzotti fra antifascisti e anticomunisti.
Sergio Pizzolante