Le Fiamme Gialle sono tornate sul Titano, su ordine della Procura di Roma, chiamata ad indagare sul maxi riciclaggio da oltre un miliardo di euro che vede coinvolta la Smi, San Marino Investimenti. Destinazione: il Tribunale unico. Questa volta, rispetto ai recenti sconfinamenti (involontari) delle forze dell’ordine italiane, non e’ scattato nessun allarme. Si e’ trattata infatti di “un’invasione” con le carte in regola. Un furgoncino della Guardia di finanza, in tarda mattinata, porgendo la dovuta autorizzazione firmata dal commissario della legge, Rita Vannucci, ha oltrepassato il confine di Dogana. Da qui gli uomini delle Fiamme gialle sono stati scortati dalla Polizia Civile fino al tribunale sammarinese, a Tavolucci, dove hanno raccolto un bottino da 700 chili di documenti, rinchiusi in 50 scatoloni. Questo e’ l’esito dell’accoglimento della “rogatoria Smi” da parte del magistrato sammarinese, Rita Vannucci. Proprio ieri, dalla procura di Roma erano emerse lamentele sullo stato di stallo in cui erano cadute le indagini che riguardano la piu’ importante holding finanziaria sammarinese, e in particolare, il principale indagato, il conte Enrico Maria Pasquini, ex ambasciatore di San Marino in Spagna. A monte delle lamentele, i ritardi sull’esecuzione alla rogatoria, avanzata un anno prima dalla titolare delle indagini, e quindi l’impossibilita’ di acquisire la documentazione contabile. Con la decisione di questa mattina, il magistrato sammarinese ha invece fugato ogni dubbio sulla volonta’ di collaborazione tra le autorita’ dei due Paesi, malgrado la normativa stessa che regola l’esecuzione delle rogatorie sia in fase di aggiornamento. Il progetto di legge che modifica la legge attuale, proprio secondo l’indirizzo di accelerare l’iter delle pratiche, fa infatti parte del cosdddetto “pacchetto trasparenza”, richiesto dall’Italia a San Marino per uscire dalla black list, in via di approvazione definitiva entro giugno prossimo.
fonte Della Torre1