Leggendo oggi il quotidiano La Tribuna di San Marino la notizia di prima pagina mi aveva non poco turbato.
Tribuna affermava che era iniziata la collaborazione tra 10 Finanzieri e le autorità sammarinesi, con la possibilità dei primi di entrare in Repubblica in abiti civili e senza macchine d’ordinanza.
Mi sembrava molto strano che la Guarda di Finanza fosse autorizzata a venire, seppur in borghese, a collaborare con le autorità sammarinesi; tribuna faceva il nome del giudice Buriani.
A dire il vero, oltre a rimanerci molto male, mi ero anche arrabbiato, in quanto vedevo questa ”collaborazione” come una ingerenza dell’Italia verso uno Stato sovrano, qual’è San Marino ed una resa incondizionata da parte dei politici sammarinesi verso Tremonti.
Da subito mi sono attivato ed ho telefonato, questa mattina, a diversi esponenti del Governo, i quali, tutti, tranne uno che non sapeva nulla, mi tranquillizzavano dicendomi che la cosa non fosse vera.
Infatti la notizia non è vera e mi sono andato a cercare le prove del fatto direttamente nel Bed & Breakfast ”A casa di Juli” che si trova poco prima del confine (sulla destra e prima dell’attività dove vendono i nanetti e attrezzature da giardino).
Sono andato con mio amico, che fungeva da testimone, ed i due simpatici proprietari mi hanno raccontato come sono andate le cose.
E’ vero che circa otto finanzieri hanno pernottato la scorsa settimana al nuovo bed & breakfast, ma perchè erano di passaggio, presumibilmente erano di stanza a Roma.
Sono arrivati verso le 17 e due di questi sono entrati a San Marino, in borghese, per acquistare delle cartuccie – dato che due erano cacciatori – in quanto il prezzo era conveniente. Sono ritornati dopo circa un’ora e mezzo e, con gli altri hanno chiamato due taxi per andare a cenare a Rimini.
Le autovetture della Finanza le hanno lasciate, al sicuro, nel retro del bed&breakfast.
Ritornati, sempre col taxi – e dicono i gestori che si sono lamentati di aver speso circa 50 euro di corsa – sono andati a dormine.
Alle 8 di mattina, dopo aver fatto colazione se ne sono andati.
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Questi i fatti.
Sono andato di persona, e con un testimone, a controllare che questa notizia fosse davvero infondata in quanto sarebbe davvero preoccupante se la Finanza potesse entrare indisturbata nella Repubblica di San Marino, magari con la complicità di qualche autorità sammarinese.
Ma soprattutto se si continuasse a spacciare, magari su media italiani, per vero una notizia come questa veramente infondata e deleteria per la Repubblica di San Marino.
A questo punto sarebbe davvero interessante, per la Repubblica di San Marino, promulgare una legge che persegua penalmente e con sanzioni esemplari chi giornalista professionista, diffonda notizie veramente infondate e che possano creare pregiudizio e danno per chi deve subirle.
Una multa ed una condanna per diffamazione è troppo poco.
Marco Severini – Direttore del Giornale.sm