Leggiamo da diverse fonti giuridiche che la finta separazione si configura come un vero e proprio reato che comporta anche la reclusione e multe pecuniarie.
Il fenomeno della “separazione fittizia”, in cui una coppia di coniugi simula la cessazione del matrimonio senza che vi sia una reale crisi nel legame coniugale è sanzionato dalla legge. L’obiettivo principale di questa simulazione è trasferire proprietà immobiliari o altri beni da un coniuge all’altro, al fine di evitare il pignoramento dei creditori.
Questo tipo di pratica è spesso motivato da problemi economici o debiti contratti da uno dei coniugi, e la finta separazione diventa uno stratagemma per eludere le richieste dei creditori e il fisco.
Le conseguenze della separazione fittizia possono essere sia penali che civili per i coniugi coinvolti.
Dal punto di vista penale, i coniugi potrebbero essere accusati di reati come la truffa, sviamento di capitali o la sottrazione fraudolenta alle imposte, a seconda delle circostanze. La truffa si configura quando la separazione simulata è finalizzata a danneggiare i creditori, mentre la sottrazione fraudolenta alle imposte riguarda il caso in cui la simulazione sia utilizzata per evadere il fisco.
Le pene per questi reati possono essere significative, comprendendo la reclusione e il pagamento di multe, le cui misure variano in base alla gravità dell’illecito commesso.
Sul fronte civile, i creditori possono adottare due strumenti previsti dalla legge per tutelarsi: l’azione simulatoria e l’azione revocatoria. L’azione simulatoria permette al giudice di valutare se il trasferimento dei beni è effettivamente fittizio e, in caso affermativo, può disporre la restituzione dei beni al coniuge originario. L’azione revocatoria, invece, dà ai creditori la possibilità di richiedere il pignoramento dei beni trasferiti fittiziamente a terze parti, dopo che il giudice ha dichiarato l’inefficacia del trasferimento rispetto ai creditori.
La Cassazione ha riconosciuto che l’azione revocatoria può essere applicata anche alle separazioni fittizie, ma il suo esito può variare a seconda che il trasferimento dei beni sia stato a titolo oneroso o gratuito. Nel caso di trasferimenti onerosi, il creditore deve dimostrare che l’atto fraudolento compiuto dal coniuge debitore e dal terzo beneficiario era intenzionale e consapevole. Nel caso di trasferimenti gratuiti, è sufficiente dimostrare il dolo.
Per determinare se una separazione è fittizia, si considerano i comportamenti dei coniugi dopo l’effettiva formalizzazione dell’accordo fittizio. Se i coniugi continuano a vivere insieme, magari nascondendosi nell’appartamento agli sguardi indiscreti, magari fuggendo la mattina presto pensando di non essere scoperti, condividono vacanze e altre attività tipiche delle persone sposate, ciò potrebbe configurare una simulazione.