Grandinata di gol, di pali e di espulsioni. La Folgore, dopo 90 minuti di totale dominio, vince la prima Coppa Titano della sua storia: 5 gol, 3 pali, una raffica di occasioni da rete senza concedere neppure un tiro nello specchio al povero Murata, maltrattato oltre i propri demeriti anche dall’arbitro Guidi, perfetto fino al 44’, quando rovina la finale (già abbondantemente indirizzata verso Falciano) con un’assurda espulsione che chiude a chiave il match. E così la Folgore si garantisce la qualificazione ai preliminari di Europa League, anche se ora l’obiettivo diventano la vittoria del campionato e il pass per la Champions (come si augura il Murata).
Si gioca praticamente a una porta, con la Folgore che percuote sulle fasce sfruttando la corsa dello scatenato Perrotta e gli inserimenti di Hirsch, autentici dominatori del match. Dopo appena 27 secondi è proprio l’ex di turno a sfondare a destra: il cross basso trova libero sul dischetto Michele Casadei, che calcia alle stelle un rigore in movimento. Al 9’ ci prova Hirsch, che si mette in proprio e spaventa Graziosi, ma il tiro è centrale e il portiere del Murata para senza problemi. Il Murata prova ad appoggiarsi su Angelini e sul sinistro di Brandino ma nel primo tempo è tutta in un tiro dal limite (altissimo) di Sternini. E così, al 21’, la Folgore passa: ennesimo cross da destra di Perrotta, colpo di testa da due passi di Hirsch e palla che colpisce lo sfortunato Bellucci per il più classico degli autogol. La Folgore insiste, il Murata sembra tramortito. E così, al 38’, Pacini costringe Graziosi agli straordinari. Ma la palla-gol più clamorosa per raddoppiare capita sul tacco di Ceschi, che trova prima Graziosi e poi il palo. Il primo tempo sembra finito ma al 44’ arriva l’episodio che penalizza il Murata: Mattia Casadei, già ammonito, riceve il secondo giallo per un presunto fallo di mano (inesistente) a centrocampo. L’abbaglio di Guidi è abbastanza clamoroso e regala un uomo alla Folgore, che ringrazia. Ripresa senza storia: Genestreti e Michele Casadei chiudono la gara, Michael Angelini perde la testa e si fa espellere, poi arrivano i sigilli dello stesso Casadei e di Rossi, oltre alla traversa di Della Valle. Quando si dice una finale senza storia. La Serenissima