La Francia aprirà il porto di Marsiglia all’Ocean Viking. “Sbarcheranno tutti, nessuna selezione”

La Francia “si prepara ad aprire il porto di Marsiglia alla nave Ocean Viking, o nella notte fra mercoledì e giovedì o nella giornata di giovedì”, ha detto all’ANSA una fonte del ministero dell’Interno francese. “Lo sbarco a Marsiglia si svolgerà sotto la supervisione della Prefettura. Saranno fatti scendere tutti i migranti dalla nave e poi registrati come richiedenti asilo”, spiegano all’ANSA fonti del ministero dell’Interno francese. Non ci sarà quindi alcuna selezione fra i passeggeri della Ocean Viking, non saranno fatti scendere i deboli e lasciati a bordo gli altri: “Non ci sono restrizioni possibili, tutti hanno diritto di presentare la domanda di asilo”, aggiungono le fonti francesi.

   Intanto sono sbarcati a Reggio Calabria tutti gli 89 migranti – tra cui una quarantina di minori e otto bambini in tenera età – arrivati in Italia a bordo della nave Rise Above. Adesso i migranti sono in un centro di prima accoglienza, in attesa del trasferimento sulla base del riparto nazionale stabilito dal ministero dell’interno. Cresce intanto la tensione a Catania, dove il ‘carico residuale’ resta bloccato a bordo di due navi ong. Appello della Cei Migrantes. Non si arresta lo scontro politico.

A REGGIO CALABRIA PORTATI IN SALVO 89 MIGRANTI, UN EVENTO SAR

Gli 89 migranti salvati dalla nave Rise Above sono scesi a terra perché l’intervento dell’imbarcazione della Ong tedesca Mission Lifeline è considerato un evento Sar (Search and rescue) a differenza della situazione delle altre due navi – Geo Barents e Humanity one – ferme a Catania. L’acronimo Sar deriva dall’inglese search and rescue e indica un insieme di operazioni di salvataggio.

A CATANIA LA GEO BARENTS E LA HUMANITY ONE

A bordo della Geo Barents è in corso un’ispezione: sono psichiatri e psicologi dell’Asp di Catania i medici saliti sulla nave per eseguire un nuovo triage specialistico per conto dell’Usmaf del ministero della Salute. La decisione, si apprende, è stata adottata dopo la segnalazione dei responsabili dell’ong di Medici senza frontiere di casi da valutare. Per lo stesso motivo, la segnalazione di casi di sgabbia a bordo, salirà a bordo anche un infettivologo. Conclusi i controlli, la competenza medica passerà all’Azienda sanitaria provinciale (Asp) di Catania.

“Help… help” urlano i migranti a bordo della Geo Barents. Sulla nave della Ong i naufraghi mostrano due cartelli, in uno c’è scritto “Help” e nell’altro “Disembark 4 all”.

Nel porto di Catania sono tornati a manifestare gli attivisti. Per motivi di sicurezza però il presidio rispetto ai giorni scorsi si tiene all’esterno dell’area di accoglienza nel molo dieci, perché ci sono turisti e pullman. Gli attivisti urlano “tutti liberi, tutte libere” e “assassini in giacca e cravatta”. 

A Catania anche un’altra nave, la Humanity One. Oltre trenta delle 35 persone a bordo dell’Humanity 1 hanno iniziato ufficialmente lo sciopero della fame e a pranzo hanno rifiutato il cibo. Lo hanno riferito componenti dell’equipaggio della nave della ong tedesca che hanno incontrato alcuni degli attivisti che protestano davanti il piazzale del molo dove è ormeggiata la Geo Barents di Medici senza frontiere.

“Non abbiamo ancora avuto risposta né siamo stati convocati sulla richiesta di asilo politico che abbiamo presentato domenica scorsa per i 35 migranti rimasti a bordo della Humanity One”. Lo ha detto il legale della ong tedesca Sos Humanity, Riccardo Campochiaro, precisando di “avere raccolto le adesioni a bordo e di averle inviate, come di prassi, con una mail certificata alla questura ed alla commissione preposta”. Entro oggi, o al massimo domani, sarà invece presentato il ricorso al Tar del Lazio contro il provvedimento di allontanamento della nave da Catania notificato al comandante della Humanity One.

YOUSSUF: ‘MI SONO TUFFATO IN MARE PERCHE’ STAVO IMPAZZENDO’

“Dopo giorni e giorni su quella nave stavo impazzendo. Avevo la sensazione che il mio corpo ed i miei sogni si stavano sgretolando. Sono grato per tutta l’assistenza che ho ricevuto a bordo, ma non potevo più supportare quella situazione”. Così Youssuf, il migrante siriano che ieri – insieme ad altri due naufraghi – si è tuffato dalla Geo Barents ed è stato portato sul molo del porto di Catania. Da questa mattina, informa Medici senza frontiere, l’uomo sta rifiutando cibo ed acqua.

L’APPELLO DELLA CEI 

“Non possiamo permettere assolutamente che ancora una volta i nostri fratelli migranti che vengono dalla fame, dalle guerre ancora una volta vengono trattati come scarti, come carichi residuali, e non come persone”. Lo dice, a margine della presentazione del Rapporto italiani nel Mondo curato dalla Fondazione Migrantes, monsignor Savino, vescovo di Cassano allo Jonio e vice presidente della Cei.

“La situazione è drammatica, anticostituzionale che non rispetta anche le famiglie che sono su queste navi, che non rispetta il diritto fondamentale al soccorso della Convenzione di Ginevra quindi si spera che questa situazione si sblocchi e che l’Italia insieme all’Europa continui quel progetto di condivisione di solidarietà nei confronti dei migranti che sono richiedenti asilo e che sono rifugiati, l’identificazione non può essere fatta a bordo ma deve essere fatta a terra e anche con tutte le tutele di ogni persona”. Così il presidente della Fondazione Cei Migrantes, mons. Giampaolo Perego.

LO SCONTRO POLITICO

    Cresce lo scontro politico sulla gestione dei flussi migratori, con l’opposizione che attacca “l’inumanità” del governo. “Avanti così. L’Italia non sarà complice del traffico di esseri umani. Qualcuno inizia a capirlo?”. Così il ministro dei Trasporti e delle infrastrutture, Matteo Salvini, in un tweet, commentando la notizia della Ong spagnola Salvamento Maritimo Humanitario (Smh) che ha deciso di rinviare la missione prevista nel Mediterraneo. Il tweet è corredato da una foto del ministro degli interni Matteo Piantedosi con la scritta “prima vittoria”.


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