La svolta autoritaria ed imperiale del Bullo Gonfiato Trump colpisce per la rossezza dei modi , la stupidità di immaginare soluzioni semplicistiche a conflitti molto complessi, l’atteggiamento arrogante e sprezzante nei confronti del punto di vista e degli interessi degli altri, in special modo degli alleati europei ridotti di colpo allo status di vassalli con l’obiettivo fin troppo evidente di disgregare l’Unione Europea .
Trump minaccia , cambia nome ai golfi, “annette” stati sovrani, tratta con tiranni da lui tanto ammirati ( e che vorrebbe imitare) utilizzando lo spauracchio dell’uso della potenza militare americana .
Non ha ancora capito, ma lo capirà presto, che questo modo di procedere da partita vinta ai nemici della democrazia , club a cui fra l’altro, forse ambisce partecipare
Più uomo di spettacolo che politico accorto ed adeguato alla funzione di laeder dell’Occidente , si muove ,da bravo paranoico di successo, come un elefante nella cristalleria facendo cocci giganteschi dentro e fuori gli USA . Al di la delle sparate, per tutto il resto agisce utilizzando i metodi e i linguaggi tipici di un imprenditore senza scrupoli con una carriera densa di ombre , senza accorgersi che dietro ha un Paese sempre più diviso e ormai svuotato di ogni presunta superiorità morale che possa motivare , giustificare e il più delle volte semplicemente coprire l’imperialismo “dolce” che gli Stati Uniti esercitano da ormai un secolo a vantaggio del campo occidentale ma soprattutto degli Stati Uniti.
Il re è arrogantissimo ma praticamente nudo.
Il nostro “amico” americano sarebbe bene che sapesse che gli imperatori godono sì di un potere enorme ma si tratta di un potere molto precario perché esposto a congiure ed intrighi interni e a contropoteri esterni che lui stesso contribuisce a consolidare ed ad alleare.
Il nostro bullo poi non assomiglia né a Cesare, né a Tiberio, è piuttosto la fotocopia in peggio di Caligola .
Tornerò in altra occasione a parlare di Gaza e di Ucraina per non dilungarmi troppo.
Oggi vorrei terminare con la constatazione dell’urgenza di una Unione Europea consapevole che solo unita ( anche con il principio di chi ci sta ci sta ) potrà sopravvivere e garantirsi un ruolo sia come paladina delle democrazie liberali con la divisione dei poteri, i pesi ed i contrappesi, sia un ruolo politico ed economico autonomo in un mondo multipolare che superi la divisione in sfere d’influenza scaturite dalla volontà delle potenze vincitrici la seconda guerra mondiale .
L’Unione Europea per continuare ad esistere deve superare l’unanimità nelle decisioni e mettere da subito in comune politica estera e difesa .
Gli investimenti nella difesa sono vitali ed urgentissimi . L’industria bellica europea deve essere rafforzata con un fondo europeo per la difesa . la partecipazione alla NATO deve essere adeguatamente valorizzata mentre è opportuno che gradatamente la presenza di basi militari solo americane in Europa venga superata .
I cittadini europei devono essere chiamati a condividere e sostenere queste necessità e a difendere le nostre libertà e la nostra visione del mondo .
Anche noi sammarinesi siamo chiamati ad essere meno distratti e più protagonisti del processo di avvicinamento all’Europa che sembra incontrare difficoltà .Preoccupano le dichiarazioni dell’Ambasciatore di Andorra e le “lentezze” italiane poco comprensibili dopo la visita del Presidente Mattarella a San Marino
Se dovesse persistere questo stato di cose, credo che San Marino, in maniera chiara e trasparente, dovrebbe evidenziare gli ostacoli evidenziati e avanzare un piano B che preveda il superamento dell’accordo di associazione per chiedere direttamente l’ adesione alla UE .
Dario Manzaroli