
Occhi aperti. C’è la possibilità di tornare nel calcio professionistico. Il San Marino segue con un certo interesse le sentenze della giustizia sportiva quando si parla di calcioscommesse. Tante le società di Lega Pro coinvolte e tanti i posti che potrebbero essere lasciati ‘liberi’. «Parti terze portatrici di interessi in classifica», così vengono definite le società che ieri a Roma sono state ammesse al processo sul caso Savona-Teramo. Tra queste c’è anche il San Marino del presidente Luca Mancini che appena qualche mese fa è stato costretto ad alzare bandiera bianca sul campo, dopo l’amara retrocessione nei dilettanti. Ora in Repubblica si riaccende l’entusiasmo, dopo settimane nelle quali i biancazzurri hanno sempre tenuto nel cassetto la speranza di un possibile ritorno in Lega Pro. Perché se Teramo e Savona – i due club sono accusati di aver combinato l’ultima partita di campionato, quella che ha ufficialmente permesso agli abruzzesi di festeggiare la storica promozione in serie B – dovessero essere ‘punite’ e quindi spedite in serie D (il procuratore federale Stefano Palazzi ieri ha chiesto per entrambe la retrocessione con 20 punti di penalizzazione per il Teramo e 10 per il Savona) si libererebbero due posti che potrebbero diventare tre se anche L’Aquila dovesse venire condannata alla retrocessione.
Ieri a Roma è iniziato il ‘processo’ sportivo per Teramo e Savona, tra qualche giorno si conosceranno i verdetti. Poi ci saranno ricorsi e contro ricorsi, ma il tempo stringe e sarà pochissimo per cercare di cambiare le carte in tavola. Al San Marino basteranno tre retrocessioni (la prima società avente diritto è il Gubbio e la seconda il Forlì) per essere riammesso in Lega Pro senza dover sborsare un euro a fondo perduto. Il San Marino spera così di vincere la seconda battaglia della stagione. Infatti, l’Alta Corte di giustizia sportiva del Coni che ha appena riconosciuto valida e quindi regolare l’iscrizione al campionato di serie D, dopo l’iniziale esclusione dei titani. (…) Il Resto del Carlino