La Giustizia stringe il cerchio (l’editoriale di David Oddone)

L’operazione di sequestro conservativo disposta dal Tribunale di Firenze, su richiesta degli inquirenti della Repubblica di San Marino, rappresenta un passaggio cardine per consolidare l’immagine di un sistema giudiziario efficace e determinato nella difesa della legalità. Il provvedimento, si inserisce nell’ambito di una complessa inchiesta che coinvolge ex dirigenti di Banca Centrale e altre figure di spicco. Si tratta della reazione più concreta verso chi chiedeva a gran voce uno sforzo nel perseguire le azioni illecite che hanno minato la solidità economica e la credibilità del Paese.

Il sequestro, del valore complessivo di sei milioni di euro, include beni immobili, terreni e auto di lusso distribuiti in diverse località italiane. Tra questi, spicca una villa a Reggello. Il quadro che emerge evidenzia un lavoro investigativo rigoroso e mirato da parte degli inquirenti del Monte, condotto in sinergia con le autorità italiane. La cooperazione internazionale, agevolata dalla Convenzione di buon vicinato e da accordi bilaterali in materia di sequestri e confische, si è rivelata un pilastro fondamentale per garantire l’efficacia dell’intervento giudiziario. E di questo un plauso convinto va anche alla nostra bistrattata politica, che evidentemente ha messo nelle mani di chi indaga gli strumenti idonei ad intervenire.

Dal canto suo, il Tribunale di San Marino a guida Canzio, ha dimostrato nuovamente una straordinaria capacità di integrare strumenti giuridici avanzati e competenze specifiche per assicurare che le responsabilità penali e patrimoniali siano accertate e perseguite. Tutto ciò contribuisce chiaramente a rafforzare la fiducia nella giustizia. La scelta di agire con determinazione nei confronti di ex dirigenti e funzionari coinvolti in condotte lesive dell’integrità economica della Repubblica rappresenta altresì un segnale chiaro della volontà di preservare l’autonomia e l’autorevolezza del sistema sammarinese.

È evidente che la magistratura del Titano stia affrontando una sfida complessa, che richiede competenze multidisciplinari e una visione d’insieme. Il lavoro svolto finora è la prova di un sistema giudiziario che non si lascia intimorire da pressioni esterne o interne e che, al contrario, si pone come baluardo della legalità e dell’etica pubblica. Il messaggio che emerge è inequivocabile: la Repubblica di San Marino non è disposta a tollerare comportamenti che possano compromettere la sua stabilità economica e la sua reputazione internazionale.

Una risposta sul campo a chi non perde occasione per tacciare la macchina giudiziaria di essere lenta e inefficace, e la dimostrazione che la vera forza di uno Stato risiede nella sua capacità di garantire equità e trasparenza, anche di fronte alle situazioni più complesse e controverse. Viene in mente Montesquieu: “Una cosa è giusta non perché è legge, ma deve essere legge perché giusta”.

David Oddone

(La Serenissima)