Oltre alla devastazione e alla violenza, la guerra ha un impatto profondo e duraturo sulle giovani generazioni, minando il loro diritto fondamentale all’istruzione. L’educazione, un pilastro dell’umanità, è al centro delle discussioni alla Conferenza generale Unesco, in corso dal 7 al 22 novembre. Nel mondo, gli studenti di ogni età stanno lottando per accedere all’istruzione, se non sono del tutto privati di questa opportunità. In alcune regioni, come l’Ucraina, le aule sotterranee sono diventate l’unico rifugio per l’apprendimento.
San Marino partecipa attivamente alla Conferenza attraverso una delegazione guidata dal Segretario all’Istruzione, Andrea Belluzzi.
Intanto in Camerun, Paese dimenticato e fuori da ogni radar mediatico, secondo un recente rapporto delle Nazioni Unite, oltre 1,4 milioni di bambini si trovano in una situazione di estrema vulnerabilità a causa di una combinazione di insicurezza e disastri legati al cambiamento climatico.
In particolare, nel Nord-Ovest e nel Sud-Ovest, ben 2.245 scuole sono rimaste chiuse, principalmente a causa dell’azione di gruppi armati non statali coinvolti in un conflitto tra le milizie anglofone e lo Stato centrale. Attacchi, minacce, sparatorie, omicidi e incendi dolosi, mettono a rischio la vita degli studenti e del personale scolastico.
La situazione non è meno preoccupante all’estremo Nord, dove gruppi armati non statali, tra cui Boko Haram, continuano a colpire le comunità locali. Gli effetti combinati del conflitto nel bacino del Lago Ciad e del cambiamento climatico hanno ulteriormente aumentato i bisogni umanitari nella regione.
Notizie tragiche, nel frattempo, ci arrivano ormai quotidianamente dalla guerra fra Israele e Hamas. Pensate a cosa stanno vivendo i bambini. Non credo sia il momento del tifo becero, dell’ideologia.
Qualsiasi madre o padre, dovrebbe semplicemente implorare affinché si fermi il massacro. Cercare le ragioni ora, giustificare l’uno o l’altro, alla luce di ciò che accade, non mi farebbe sentire un essere umano.
Ucraina, Camerun, Israele. Sono solo alcuni dei tanti, troppi fronti di guerra, che affliggono questo nostro pianeta.
La pace dovrebbe diventare un obiettivo capace di metterci tutti d’accordo.
Il diritto all’istruzione, il futuro dei giovani, anche di quelli che sopravvivranno alla furia e follia dell’uomo, è pesantemente compromesso.
Non si può rimanere passivi: San Marino ha il dovere di fare sentire la propria voce alla Conferenza generale Unesco.
David Oddone