La Kawasaki si ritira dalle corse, ma Marco Melandri non lo sa

E’ ufficiale: la Kawasaki lascia la Motogp. Ma Marco Melandri non ne sa, ufficialmente, ancora nulla. “Non ci è ancora arriva nessuna comunicazione ufficiale dalla casa giapponese”, spiega a Tiscali Alberto Vergani, manager del pilota di San Marino. Le indiscrezioni circolate negli ultimi giorni del 2008 sono, comunque, diventate realtà, la casa giapponese, infatti, ha annunciato il ritiro dalla classe regina del Motomondiale. Una pessima notizia per Melandri e John Hopkins, i piloti ufficiali per la stagione 2009 che adesso rischiano di restare a spasso.

“Gli effetti della crisi finanziaria in corso nell’economia mondiale – ha spiegato l’azienda – sono importanti e pensiamo che sia necessario un po’ di tempo per la ripresa. Abbiamo ritenuto necessario rivedere la ripartizione delle nostre risorse finanziarie e abbiamo deciso di rinunciare alla partecipazione alla MotoGp per la stagione 2009”. Quello della Kawasaki è l’ennesimo ritiro eccellente nel mondo dei motori dopo l’addio della Honda alla Formula 1, e quelli di Subaru e Suzuki dal Mondiale di rally.

La Kawasaki era regolarmente iscritta nella entry list provvisoria per la Motogp del 2009 con la moto numero 21 di John Jopkins e la 33 di Marco Melandri. Secondo le indiscrezioni circolate alla fine del 2008, la decisione del ritiro era già stata comunicata con una lettera ai dipendenti. Oggi il comunicato ufficiale del ritiro che toglie ogni dubbio, la Kawasaki non parteciperà alla Motogp 2009. Lo scenario, per i due piloti della Kawa “potrebbe diventare leggermente meno pesante – spiega ancora Vergano – se va in porto il tentativo della Dorna di rimettere in gioco, in qualche modo, la casa giapponese”.

Il comunicato della Kawasaki – si legge in GpOne.com di Paolo Scalera, uno dei giornalisti “storici” del motomondiale – non cambia di una virgola lo scenario prospettato ieri: le due ZX-RR al 99% saranno egualmente sullo schieramento di partenza nelle mani di John Hopkins e Marco Melandri, probabilmente affidate al team di Jorge Martinez che utilizzerà parte della struttura esistente, rilevata in toto dalla Dorna che l’ha probabilmente accettata come pagamento della penale prevista per la rottura del contratto che legava l’industria giapponese al campionato del mondo di velocità sino al 2011”.

La soluzione è a portata di mano. Del resto, spiega Scalera nel suo sito, “non è un fatto nuovo nel mondo delle corse: quando nel 1961 l’industria motociclistica europea decise la defezione in massa dal mondiale uscirono di scena MV, Benelli e Morini. Nella 350 e 500 continuò però a vincere Gary Hocking con una MV Agusta non ufficiale. Per evitare ogni riferimento alla casa madre, Hocking corse con un’eloquente scritta “Privat” sul serbatoio”. La decisione di cancellare la partecipazione alle competizioni permetterà alla Kawasaki di risparmiare su base annuale circa quattro miliardi di yen (oltre 31 milioni di euro).

Fonte: Tiscali.sport