In Germania i comici fanno i comici, i matti fanno i matti, i politici fanno i politici, i partiti fanno i partiti, gli statisti sono rispettati, i professori a contratto si cercano un nuovo contratto e non fanno i Presidenti del Consiglio.
In Germania se fai un movimento di fantasia, se dici che il tuo è “un nuovo modo di fare politica”, che c’è bisogno di una politica senza partiti, se pensi che può far politica solo chi prima, prima, non aveva mai fatto politica, duri il tempo che si sciolga la neve dopo una nevicata di aprile.
In Germania, dopo il crollo del Muro, hanno fatto la Grande Germania, hanno ricostruito tutto, hanno messo nell’angolo gli estremisti, i residui residuali del comunismo tedesco. E gli impulsi neo nazisti.
Hanno visto l’emersione di una Tangentopoli figlia del sistema dei finanziamenti ai partiti dei tempi della guerra fredda.
Coinvolse Kohl, lo statista, ma durò due settimane.
In Italia dura ancora.
In Germania hanno salvato i partiti che hanno fatto la nazione. Popolari e socialdemocratici.
Vince uno o vince l’altro. E se non vince l’uno o l’altro, governano insieme. E non è uno scandalo. E governano bene.
In Italia abbiamo fatto tutto il contrario.
Dopo il crollo del Muro abbiamo voluto la gogna per gli statisti, Craxi e Andreotti, abbiamo cancellato le forze popolari e socialiste a favore di quelle post comuniste e post fasciste.
Abbiamo esaltato le procure e ucciso i partiti e la politica e il Parlamento.
Dato il potere ai comici, ai matti, ai professori a contratto.
Chiaro?
Io spero che l’ultimo esempio tedesco insegni qualcosa.
Magari insegni qualcosa al Pd, ormai il partito più odiato d’Italia.
Il partito informe, post comunista e post democristiano, che ha bombardato ogni rivolo socialista o socialdemocratico in Italia. Che si è chiamato in mille modi ma mai socialista.
Che ha esaltato procure e matti e comici.
Magari questa volta, visto come è ridotto, qualcosa impara. Chissà!
Ma forse sono matto io a credere alla logica politica.
Sergio Pizzolante
