Quando ero ragazzo, 20 anni circa, partecipai ad una delle mie prime riunioni politiche, da neo iscritto al Psi, preso dall’ansia di dire qualcosa, chiesi la parola ed iniziai a parlare, dopo qualche secondo ho capito che stavo dicendo stupidaggini, i presenti si guardavano perplessi e ad un certo punto il segretario della sezione( grande Paolo!), mi interruppe dicendomi: con i se e con i ma non si fa politica.
Lezione numero uno.
Ho messo un anno abbondante per riprendermi. Prima di prendere di nuovo la parola. E per i 40 anni successsivi, al tavolino del bar, nella sede di una sezione, su un palco in piazza, dal mio scranno in Parlamento, prima di iniziare a parlare mi appariva di fronte la faccia di Paolo Tempera.
Questo non mi ha salvato dal dire stupidaggini, me ne ha risparmiate un bel po’. Sicuro.
Senza la lezione di Paolo la mia carriera sarebbe stata impossibile.
Avevo capito che non avevo diritto a dire stupidaggini.
Perché giovane, perché nuovo, perché meridionale, perché sindacalista, perché figlio di muratore, perché in cerca di lavoro stabile. Magari perché avevo, non so, paura di fare una puntura. Lo dico così, per dire una stupidaggine più stupida di altre. Per rivendicare un diritto stupido, la “libertà” di non curarmi, di non vaccinarmi, di farmi del male, di far del male ai miei familiari, ai miei amici.
Che ne so, cose così.
Per nessun perché, così stupido.
E nessun alibi, così stupido, era concesso.
Oggi tutto è possibile, la politica è tutta “se”, “ma”, “però”.
Tutto e il contrario di tutto.
Capriole, giravolte.
Oggi la politica è, in parte considerevole, dire stupidaggini.
Più ne dici e più cresci. Diventi leader.
La prova? Prendete i vaccini.
È chiaro che ha ragione Zaia!
Leggete il Buongiorno di Mattia Feltri.
Ma il leader della Lega è Salvini!
È il diritto, la libertà, di dire stupidaggini!
Sergio Pizzolante