LA MADRE DI MEZ: “SCIOCCATA” I MEDIA INGLESI CONTRO L’ITALIA

meredith-kercherLa sentenza che ha assolto Amanda Knox e Raffaele Sollecito per l’omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher ha lasciato la Gran Bretagna sotto choc. La madre di Meredith, Aline Kercher, riassume lo stupore di un intero popolo, abituato ad altre procedure e a un’altra giustizia. “Sono scioccata. E abbastanza sorpresa. Sono stati condannati per due volte, è un po’ strano che le cose possano cambiare ora”. “Siamo allibiti” sbotta invece la sorella, Stephanie Kercher. “Un po’ strano” è il minimo che si possa dire di una sentenza che risulta incomprensibile in un paese come il Regno Unito.

LA STAMPA britannica critica il sistema giudiziario italiano senza vie di mezzo. L’Independent è il più diretto e parla di “atroce errore giudiziario”. Mentre il Guardian dice che i familiari della vittima avevano riposto fiducia nel sistema giudiziario italiano e “questa non era certo la conclusione che la famiglia Kercher voleva e si aspettava”. La stoccata del Guardian è diretta: “Non è chiaro se questa fiducia nella giustizia italiana sia rimasta intatta dopo la sentenza della Cassazione”. In un commento di Peter Popham l’Independent si chiede “come il sistema giudiziario di un Paese così bello e illuminato” possa compiere così tanti errori.

Twitter è stato sommerso dai commenti negativi e lo stupore è tale che la Bbc, compassata e sempre imparziale, ritiene di riassumere per punti le fasi del lungo e confuso per spiegare l’inspiegabile. “Perché la Knox e Sollecito sono stati assolti? Non sappiamo ancora i motivi della decisione” scrive il sito della Bbc. Perché le motivazioni della Corte di Cassazione arriveranno tra 90 giorni, quindi a fine giugno. Ma la principale domanda che assilla gli inglesi è: “Come è possibile essere processati due volte per lo stesso reato?” Così la Bbc (ma ci provano anche i giornali), devono spiegare che “la sentenza della Corte di Cassazione significa che il secondo giudizio non era tecnicamente un nuovo processo, ma la continuazione di quello originale”. Concetti difficili da spiegare in un paese dove una sentenza è una sentenza e dove non esiste, dopo il giudizio, la possibilità di entrare di nuovo nel merito. Il Fatto Quotidiano