
Il governo sembra essere a un passo dalla crisi. Mentre Conte e Renzi continuano a litigare a distanza a suon di minacce e ultimatum, la campagna di vaccinazione e il ritorno a scuola rischiano di saltare. Si tratterebbe di un errore imperdonabile per l’esecutivo giallorosso, che invece preferisce fare incontri a Palazzo Chigi per tenersi incollato alla poltrona e andare avanti a tutti i costi fino al 2023. Una situazione che ha scatenato l’ira di Matteo Salvini, il quale non ha perso tempo per esprimere il proprio sconcerto per quanto sta avvenendo nelle ultime settimane: “L’unica cosa che gli italiani non possono avere nel 2021 è un litigio perenne nel governo. La minaccia di Renzi, la risposta di Conte, il post di Di Maio, il sospiro di Zingaretti…“. Rinnovato dunque l’avviso di sfratto alla maggioranza: “Se sono in grado di governare lo facciano, altrimenti si facciano da parte. Se vanno avanti così, è meglio che tolgano il disturbo. Siamo pronti“.
Effettivamente sono molti i nodi ancora irrisolti, come il trasporto pubblico e la gestione delle dosi di antidoto da somministrare alla popolazione. Ma l’incognita più grande resta quella relativa alla scuola: i ragazzi torneranno a fare lezione in presenza il 7 gennaio o sarà necessario prolungare ulteriormente la didattica a distanza? “Mi interessano poco le beghe all’interno del governo. Siamo al 31 dicembre e, da papà prima che da senatore, non so ancora i miei figli quando torneranno a scuola“, ha dichiarato il leader della Lega. Poi è intervenuto anche sul tema vaccini: l’ultimo pasticcio del commissario Arcuri rischia di rallentare tutto. Ecco perché ha invitato soprattutto il premier Conte ad accelerare e a non commettere più passi falsi: “Nel 2021 dobbiamo correre. Spero che non si arrivi ultimi anche nei vaccini. Più che fare processi a chi ha dei dubbi, il governo dovrebbe metterli a disposizione“.
“In arrivo la mazzata finale”
“Ci sono 30 milioni di cartelle esattoriali che da domani rischiano di arrivare a casa di milioni di famiglie italiane. Il modo peggiore per iniziare il 2021. Sarebbero la mazzata finale“, ha sostenuto l’ex ministro dell’Interno nel corso di un colloquio con i cronisti davanti alla sede dell’Agenzia delle Entrate di Roma. Per questo la Lega chiede con estrema urgenza pace fiscale, rottamazione, saldo e stralcio: “È un dovere costruire il futuro. La politica spesso parla troppo e conclude poco. La Lega è qua per fare una proposta concreta per le famiglie“. La proposta del Carroccio “significa che ti tolgo le more, la sanzioni, gli interessi, mi dai il 30% di quello che mi devi, io Stato incasso e uso quei soldi per la sanità e tu cittadino per bene torni a vivere“.
Quanto al Recovery Fund, Salvini ha ribadito di essere costantemente al lavoro con sindaci, governatori, tecnici e imprenditori per studiare il miglior modello per gestire i fondi che l’Europa darà in prestito all’Italia: “Quindi, se li spendi bene è un prestito che ha un senso, se li spendi male è una ipoteca sul futuro dei nostri figli. Spero che Conte ascolti. Se decidono a tavolino lui e Casalino con altri 4 burocrati non andiamo lontano“. Durante il punto stampa per presentare le istanze della Lega ha tuonato contro il presidente del Consiglio, colpevole di non essersi mai azionato realmente per una proficua collaborazione con il centrodestra: “Io ho ancora il messaggio di Conte dei primi di dicembre. ‘Guardo l’agenda e poi ti dico quando ci vediamo’. Anno nuovo vita nuova, spero che gli regalino una nuova agenda perché le idee noi le abbiamo“.
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