Alle elezioni politiche Fratelli d’Italia è stato il partito più votato dagli operai.
Il 34.6% degli operai ha votato Giorgia Meloni.
L’11.6% ha votato il Pd.
Questo significa che Giorgia Meloni ha un vasto consenso anche fra gli iscritti di Cgil Cisl e Uil.
Non fra i dirigenti, ma fra gli iscritti sicuro.
E quindi la Meloni che fa? Va al congresso della Cgil e fa il Decreto sul lavoro il giorno del Primo Maggio.
Parla ai suoi elettori.
Agli operai che non guadagnano più di 35 mila euro all’anno. Quasi tutti. Bingo.
Pare strano, ma è così.
E i sindacati che fanno? Parlano a vanvera.
E la Schlein che fa? Parla con Vogue.
Non tutti i sindacati a dire il vero.
Il capo della Cisl ha fatto un discorso più articolato e serio. Consapevole.
Della mia Uil non parlo. Mi fa troppo male vederla così.
Landini invece parla, a vanvera.
O meglio, mi spiego meglio, parla ai suoi, con parole a vanvera, parla a quelli più radicalizzati, più militanti. E quindi non dice cose di merito, non gli importa il merito, deve imbrogliare il merito, sminuirlo, svilirlo, di fronte al pericolo “fascista”.
Radicalizza per tenere i più radicalizzati.
Io li capisco. Questa cosa che la Meloni è più forte di loro fra gli operai li fa impazzire.
Li capisco.
Intanto però nel mese di luglio i lavoratori avranno quasi 100 euro in più in busta paga.
Quel genio di Landini è riuscito a far sapere al
mondo e agli operai che non è merito suo ma della Meloni. Genio.
E la Schlein?
I giornali e i giornalisti amici si arrampicano sugli specchi per dire che la sua è stata la trovata comunicazionale per parlare ad un “mondo metropolitano”.
Lo fanno gratis, ad Elly i Polito costano meno della armocromista, ma sbagliano. Di molto.
Perché loro le fanno più danno così.
Cioè, meglio l’armocronista, nonostante sia più cara di Polito, perché in effetti, vestita così è meglio, molto meglio.
Invece Polito e company tornano a farle indossare, gratis, i panni sbagliati.
E a farle quindi male.
La rispogliano trendy metropolitana. Enjoy.
Sempre che non abbiano abbandonato del tutto l’idea di riparlare agli operai, naturalmente.
Ma se fosse così non rompano le balle col Primo Maggio. Allora.
Sergio Pizzolante

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