
La missione Unifil (United nations interim force in Lebanon) dei caschi blu in Libano è nata nel 1978 e oggi rispecchia i termini della risoluzione del consiglio di sicurezza dell’Onu ‘1701’ del 2006, che prevede innanzitutto di monitorare la cessazione delle ostilità con Israele. L’Italia è alla guida del settore ovest, con oltre 3.600 uomini di diciassette dei quaranta Paesi che partecipano alla missione. Il contributo italiano supera le milleduecento unità, delle oltre diecimila complessive. La task force è al momento su base brigata paracadutisti della Folgore, che integra lo sforzo di numerose altre componenti specialistiche delle nostre forze armate. All’interno del comando di Unifil ci sono assetti dell’Arma dei carabinieri e la componente elicotteristica della nostra aviazione dell’esercito, inquadrata in una task force specialistica, che assicura attività di pattugliamento, sorveglianza, ricerca, soccorso e trasporto aereo a favore dell’intera missione.
Questo impegno si inquadra nelle iniziative Onu dell”International support group for Lebanon’, che ha l’obiettivo è supportare il Libano che, alla luce del conflitto siriano, è affetto da gravi disagi sociali ed economici, con forti ripercussioni sulla situazione di stabilità e sicurezza. L’attenzione è data in particolare al supporto dei rifugiati, all’economia della nazione e alle sue forze armate. L’Italia ha anche avviato delle attività nel settore della formazione del personale militare libanese, con una missione bilaterale, per implementare programmi di formazione ed addestramento delle forze di sicurezza libanesi e costituire un centro di addestramento nel Sud del Paese.
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