La MotoGp ‘sbanda’: San Marino vuole lasciare. Ore decisive per il futuro dell’evento, l’ultimatum di Lonfernini

Schermata 2014-09-14 alle 19.29.46SAN MARINO è pronta a spegnere i motori. A meno che il Titano non diventi protagonista degli eventi legati al Gran premio, tanti saluti a Valentino Rossi, a Marquez e a tutta la carovana del Motomondiale. «Senza un’adeguata visibilità per San Marino, questo è un evento che per noi non Vale… più il mezzo milione di euro che spendiamo ogni anno»: Teodoro Lonfernini, segretario di Stato al Turismo della repubblica, l’ha ribadito ieri anche ai box di Misano, dove ha incontrato gli uomini della Dorna (la società che organizza il Motomondiale) in vista della decisione, imminente, sul futuro del Gran premio. Sono giorni decisivi questi: Rimini e San Marino hanno con la Dorna un contratto di cinque anni che scade nel 2016, ma con la clausola di poterlo rescindere dopo i primi tre. Cioè dopo il Gran premio di quest’anno. La Provincia di Rimini e la Repubblica di San Marino hanno trenta giorni di tempo per decidere. Se fosse per Rimini e gli altri comuni della costa, la scelta sarebbe già presa: avanti con il Gran premio fino al 2016. «E’ un evento che crea un indotto importante, ma soprattutto che ci dà un ritorno mediatico internazionale come nessun altro, forse più ancora della Notte rosa — sottolinea il presidente della Provincia Stefano Vitali — Gnassi e gli altri sindaci della Riviera non hanno dubbi: il Gran premio deve andare avanti». La Provincia ha già blindato gli oltre 300mila euro necessari per finanziare il Motomondiale nel 2015 e nel 2016, lo stesso sono pronti a fare i Comuni, Rimini su tutti: da solo il capoluogo stanzia oltre 100mila euro l’anno per il Gran premio. Complessivamente le istituzioni riminesi versano quasi 550mila euro all’anno per il Motomondiale, e quasi altrettanti ne ha stanziati ogni anno fin qui San Marino. «Il punto è proprio questo — spiega Lonfernini — Stiamo parlando di mezzo milione euro, più gli altri costi per gli eventi promozionali (complessivamente la cifra sale a 615mila). Se in passato qualcuno pensava che San Marino avesse risorse illimitate, oggi non è più così. Per questo dobbiamo capitalizzare il nostro investimento al meglio».
SUL TITANO si aspettano di avere più eventi «e soprattutto molto più ritorno di immagine di quanto è avvenuto negli anni passati. Quest’anno con Sky abbiamo iniziato a lavorare, proprio in questo senso, perché San Marino fosse più presente. Ma non basta. Serve maggiore coinvolgimento. Se non ci saranno le condizioni, noi ci chiamiamo fuori». Quasi un ultimatum quello di Lonfernini, che già a maggio aveva fatto capire che San Marino potrebbe non essere più partner di Rimini per il Gran premio. «Noi vorremmo andare avanti. E dopo il nostro allarme, qualcosa si è mosso. La Regione e l’assessore al Turismo Maurizio Melucci stanno facendo molto, in questo senso. Ci sono i margini per arrivare a un accordo, fin qui le sensazioni sono positive». Ma le sensazioni non bastano, Lonfernini vuole garanzie certe per San Marino. «Qualcuno forse pensa che San Marino sia una mucca da mungere. Non è mai stato così, e non può esserlo a maggior ragione adesso che dobbiamo anche noi fare i conti con una situazione difficile e con budget ristretti. Se le istituzioni riminesi ci ascolteranno, andremo avanti. Altrimenti saremo costretti a farci da parte». E a quel punto anche Rimini dovrebbe dire addio al Gran premio di Misano.

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