LA MOZIONE CONCLUSIVA DEL 1° COGRESSO U.S.L.

L’assemblea del primo congresso U.S.L. riunita a San Marino il 20 giugno 2009 approva la relazione del Segretario Generale Francesco Biordi e assume i contenuti dell’ampio e approfondito dibattito.
L’assemblea congressuale  decide i seguenti orientamenti.

PER UNA NUOVA POLITICA DI SVILUPPO
L’U.S.L. sostiene che le difficoltà economiche che sta attraversando questo paese, delle quali siamo tutti ampiamente consapevoli, siano un vero problema, ma bisogna abbandonare l’illusione che tale problema si possa risolvere tagliando la spesa pubblica. Solo una sostenuta e prolungata crescita dell’economia potrà consentirci una graduale ripresa negli anni, nulla infatti potrà più essere come prima. La sfida per San Marino è la modernizzazione del proprio sistema economico e sociale.
Occorre attirare nuovi capitali, ad esempio promuovendo il “made in San Marino”, e  realizzando una Agenzia Governativa per gli investimenti e la promozione delle esportazioni. Tale agenzia potrebbe servire a supportare le aziende straniere che intendano investire nella Repubblica di San Marino ed a migliorare i rapporti strutturali commerciali con le aziende sammarinesi stesse, monitorando al contempo con particolare attenzione le problematiche legate all’Igiene ed alla Sicurezza nei luoghi di lavoro.
Lo stesso settore della Sanità della Repubblica di San Marino, dovrà configurarsi come una risorsa economica, considerando la sua collocazione geo-politica all’interno della vicina Italia e le potenzialità, se ben indirizzate e sviluppate, in termini di prestazioni di eccellenza che lo stesso potrebbe erogare in funzione delle alte professionalità che vi operano in tutti i suoi settori, a condizione di una  costante ed adeguata formazione delle stesse.
Bisogna puntare sulla crescita della domanda interna. E c’è un solo modo per ottenere questo risultato in tempi ragionevolmente rapidi: mantenere il potere di acquisto ed aumentare i redditi delle lavoratrici e dei lavoratori un paese ricco ha lavoratori che guadagnano, che sono in grado di spendere e contribuiscono alla ripresa dei processi produttivi, anche attraverso la partecipazione e la concertazione.
Occorre investire in settori strategici: ricerca, innovazione e settore energetico.
Dobbiamo, nell’attuale momento di crisi, convogliare tutti gli sforzi per il mantenimento dell’occupazione, alla luce di questo obiettivo siamo disponibili a discutere forme di flessibilità purché tutelate, sul modello europeo della flexsecurity.

CONCERTAZIONE PARTECIPAZIONE
Crediamo fortemente in un sindacato della partecipazione, della concertazione, in un sindacato della responsabilità, che pur riconoscendo la diversità degli interessi in gioco vuole valorizzare tutti gli spazi di collaborazione.
Riteniamo infatti che si  dovrebbe effettivamente ragionare sulla stesura di due progetti di Legge relativi a questa materia.
Il primo dovrà prevedere la possibilità di consentire ai contratti aziendali di derogare ai contratti nazionali, ponendo così in campo una contrattazione di secondo livello, cioè oltre al contratto nazionale che garantisce una base uguale per tutti i lavoratori introdurre una contrattazione di secondo livello legata alla qualità all’efficienza alla produttività e alla meritocrazia.
Il secondo progetto, invece, dovrà entrare maggiormente nel dettaglio in relazione alla materia partecipativa, redigendo precise norme per tutte le diverse possibilità di partecipazione dei dipendenti.
Una priorità è innanzitutto la gestione dei diritti di informazione, tali diritti, devono assolutamente essere estesi a tutti i contratti nazionali di categoria, prevedendo inoltre, dove è possibile, l’uniformazione.
La proposta è quella di un sistema dualistico, ponendo accanto al consiglio di gestione un consiglio di sorveglianza, con funzioni di indirizzo – controllo, nominato direttamente dalle lavoratrici e dai lavoratori.
La parte più interessante e innovativa dovrà riguardare l’azionariato dei dipendenti.
E’ possibile prevedere una eventuale gestione collettiva di queste azioni considerando la possibilità per i dipendenti azionisti di nominare un membro del consiglio di sorveglianza.
In questo modo infatti si legano le due funzioni dell’azionariato dei dipendenti, dare un reddito suppletivo alle maestranze, ma anche farli partecipare alla gestione dell’azienda, sia pure nella forma della sorveglianza.
L’U.S.L. ritiene che la concertazione sia il metodo di relazione più proficuo per la realizzazione degli obiettivi di lungo termine collegati ad una politica di sviluppo, essa infatti permette di corresponsabilizzare Governo e parti sociali relativamente ai gradi obiettivi da perseguire e sulle azioni in grado di realizzarli ognuno nel rispetto del proprio ruolo e della propria autonomia.

INVESTIRE E VALORIZZARE LE RISORSE UMANE
La persona che lavora , la risorsa umana, oggi non  può essere vista sia nel pubblico che nel privato come un semplice fattore produttivo, ma come un “asset”, portatrice di qualità, competenze e capacità di innovazione.
La formazione per noi rappresenta  la chiave del cambiamento, trasmettendo una nuova cultura organizzativa e nuove modalità operative  e di gestione delle attività: oggi finalmente si parla di cultura della qualità  anche nella pubblica amministrazione. E’ necessario disporre di risorse umane consapevoli del proprio ruolo, motivate, aggiornate e dotate di strumenti appropriati per realizzare le diverse  e complesse attività di lavoro. L’USL   ha posto la formazione tra le proprie priorità, e mancando fino ad oggi un vero e proprio  programma è in questo senso che intende operare. L’U.S.L. ha individuato  nella costruzione di una cultura organizzativa  centrata sull’apprendimento continuo, la strada maestra  per il miglioramento delle amministrazioni  e per sviluppare la capacità di reinventarsi.

LE RIFORME
L’USL è convinta dell’importanza di aprire una grande stagione di riforme (mercato del lavoro, fiscalità, pensioni) a partire da quella della Pubblica Amministrazione, essenziale per un nuovo processo di crescita della Nostra Repubblica.
Universale è l’accettazione dell’assunto secondo il quale una Pubblica Amministrazione erogatrice di servizi efficienti e di alto profilo costituisca una risorsa fondamentale  per lo sviluppo del sistema- paese, oltre che per la garanzia di una sempre più alta qualità della vita dei cittadini.
Le amministrazioni devono innovare sia i processi , i servizi e le politiche in coerenza con il modificarsi dei bisogni da soddisfare, interpretando in modo strategico la propria missione istituzionale. A questo scopo ciascuna amministrazione  deve saper valutare  la propria organizzazione, individuare le priorità rispetto alle quali intervenire, pianificare i necessari cambiamenti in modo integrato e funzionale alle proprie esigenze, anche avvalendosi delle potenzialità offerte dalle nuove tecnologie.
L’utilizzo appropriato, esteso ed intenso delle nuove tecnologie  dell’informazione  è centrale per l’attuazione della riforma  della pubblica amministrazione ed assume un valore strategico e va  a sostituire il vecchio modo di svolgere adempimenti burocratici, con un nuovo modo di operare.
L’effettivo passaggio da una amministrazione  basata su relazioni personali  e documenti cartacei ad una tele-amministrazione basata su relazioni telematiche  e documenti informatici è condizione ormai indispensabile  per conseguire gli obiettivi principali della riforma.
Quindi centralità del cittadino e delle imprese  a cui l’amministrazione risponderà in modo rapido e trasparente con un’evidente snellimento delle procedure amministrative e burocratiche e con uso di documenti digitali compilabili anche da casa via internet.
La diretta conseguenza della formazione ed aggiornamento continui, della partecipazione attiva al raggiungimento degli obiettivi dell’azienda PA, si tradurrà in un miglioramento delle competenze professionali del dipendente, e come risultato si passerà da un sistema  di progressione di carriera basato quasi esclusivamente sull’automatismo  dell’anzianità di servizio ad un sistema meritocratico. 
Verranno premiate le capacità di attuare programmi, conseguire risultati, proporre soluzioni innovative. Saranno apprezzati i comportamenti di disponibilità all’assunzione di responsabilità, di disponibilità al cambiamento, l’attitudine a lavorare in gruppo (equipe) per l’obiettivo comune, la disponibilità a collaborare all’interno della struttura di appartenenza, le disponibilità nei confronti dell’utenza.

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