Dal 23 marzo deputati e senatori hanno lavorato una decina di ore. E il «fermo biologico» delle Camere prosegue.
Quasi 12 milioni. Tanto, vale la lunga vacanza (retribuita) di deputati e senatori della XVIII legislatura, i quali hanno varcato la soglia di Palazzo Madama e Montecitorio rispettivamente per sei e sette sedute.
In barba alla fase di stallo che rischia di mettere in ginocchio il paese con ripercussioni anche importanti sui conti pubblici, l’impasse politica ha portato in dono a deputati e senatori una lunga vacanza retribuita. I deputati hanno diritto a un’indennità lorda di 10.435,00 euro, al netto circa 5 mila euro. A titolo di rimborso delle spese di soggiorno c’è poi una diaria pari a 3.503,11 euro. A cui si aggiungono un rimborso spese per l’esercizio del mandato, pari a 3.690 euro, ed una cifra che oscilla fra 3.323,70 euro e 3.995,10 euro (a seconda della distanza) per il rimborso delle spese di trasporto e di viaggio. Infine, 1.200 euro annui per spese telefoniche. I senatori invece ricevono un’indennità mensile lorda di 10.385,31 euro. Ovvero, un netto mensile di circa 5.000 euro, a cui si sommano una diaria di 3.500 euro e un rimborso forfetario mensile di 1.650 euro per le spese generali, che sostituisce e assorbe i preesistenti rimborsi per le spese accessorie di viaggio e per le spese telefoniche. Per loro, il rimborso per le spese per l’esercizio del mandato è di 2.090 euro.
Facendo un calcolo sommario, senza indennità di funzione, i componenti del Senato e Camera guadagnano oltre 12 mila euro al mese a cranio, moltiplicati per 945 parlamentari. I più pagati d’Europa: un costo che equivale a 120.500 sterline all’anno, secondo uno studio inglese, il doppio dei colleghi del Regno Unito che percepiscono 66.000 sterline, di gran lunga di più degli stipendi dei politici tedeschi e francesi, addirittura sei volte più di quelli spagnoli. Nota a margine. Il 58% degli eletti è al primo mandato, e dopo aver percepito il primo stipendio, deve auspicare di restare in carica almeno fino al termine dei 5 anni prima di maturare l’ambito diritto alla pensione. Una variabile da non trascurare, nel complicato puzzle di questo non governo. Forse il ritorno immediato alle urne non piace proprio a tutti. Il Giornale.it