La politica è attività illecita. … di Sergio Pizzolante

La politica è attività illecita.
Sto seguendo un caso giudiziario che non cito perché siamo in ore delicate, caldissime.
Conosco bene le persone.
Sto cercando di conoscere i fatti.
Leggo, mi informo. Sono devastato. Sinceramente.
Traggo la conclusione che non sia più possibile fare politica. E impresa. In Italia.
Cerco di mettermi anche da parte dell’accusa.
Senza pregiudizio. Cerco il giudizio.
Ma arrivo alla conclusione che non si può fare politica e non si può fare impresa in Italia.
Cioè, c’è un giovane leader politico( e’ solo un esempio, fra tanti…) emergente, brillante, con un corso di studi importante, intelligenza sopra la media, ben introdotto in città, di famiglia agiata, potrebbe fare il prof universitario, il professionista di alto livello, belle case, macchine, barche… potrebbe fare tutto.
Decide però di fare politica. E’ una malattia che conosco bene. Se ti prende ti prende.
E’ l’idea(fondamentalmente è questo per chi coltiva ambizioni di leadership e non di cucina) di occuparti della “cosa pubblica”, di agire per “muovere le cose”, incidere sulle vite degli altri oltre la propria, avere un ruolo nello spostare in avanti persone, comunità, città, Paese.
Costruire, muovere il pensiero per affermare o cambiare le cose.
Se ti viene riconosciuto, se ti arriva consenso, bene, non esiste nulla( quasi…) di più appagante.
E il consenso ti permette di fare ancora più cose.
Senza consenso non fai cose, non hai un pensiero visibile, non lo trasmetti, non si muove.
Non smuove.
Ma per fare politica non puoi fare un concorso.
Per fare politica, appunto, devi costruire il consenso. Devi farti votare, devi farti eleggere.
In democrazia è così.
Durante il fascismo c’era il Podestà.
Dopo sono arrivati i sindaci, gli assessori per non dare tutti i poteri ad uno solo, il consiglio comunale, per avere controllo e confronto e rappresentanza pubblica.
E il Presidente della Regione e gli assessori ect…
E però c’è questo “fastidio” del voto.
Del consenso.
Devo costruire legami di fiducia. Unire a me persone che condividono pensieri, idee, piani, obiettivi. Persone che contribuiscono con idee e competenze. Persone che lavorano sui marciapiedi, con i manifesti e i volantini, giovani che maneggiano social, professionisti e imprenditori che mettono a disposizione risorse( in assenza di finanziamenti pubblici non c’è altra strada…non c’è. E non ci sarebbero comunque mai finanziamenti pubblici sufficienti…mai!), in trasparenza, certo, seguendo le regole e la legge. Imprenditori e professionisti che certo, certo, pensano che la visione e l’agire politico di quel leader siano pro impresa, pro sviluppo, pro turismo o industria… insomma non sia una visione di solo impiego pubblico e stato. O simili. Che non sia dentro una logica del sospetto antimpresa. Certo.
Devi fare alleanze. Tu voti e fai votare me, io voto e faccio votare te. Me e i miei amici, tu e i tuoi amici. Io sostengo il tuo candidato, tu poi il mio.
Condividiamo strategie, programmi, liste, candidati.
Senza concorso si fa così. Senza Podestà si fa così.
Bene, se tutto questo diventa, per una Procura e per un Gip, associazione a delinquere, bene, male, malissimo, non si può più fare politica e impresa. Non si può.
Quando ogni discorso, ogni ragionamento comune, ogni condivisione di obiettivi, ogni condivisione di risorse per raggiungere gli obiettivi, anche se tutto in trasparenza, anche se tutto dichiarato, diventa attività criminosa, intento criminale, non si può più fare politica e impresa.
Non si può. Non si può.
Altra cosa è perseguire i reati. Singoli, precisi, circostanziati. Altra cosa.
Io sono ormai fuori. E ci rimarrò. Visto il clima.
Ma, domanda, quale persona seria, se consapevole, entrerà in questo mondo?
Chi?
Poi diciamo che non c’è classe dirigente.
Io ormai quando vedo persone che si candidano mi metto le mani nei capelli. Nei capelli.
Non è un atto di accusa nei confronti di nessuno.
E’ disperazione. Solo questo.
Mi sembra che siamo tutti su uno scivolo.
Chi deve difendersi, ma anche, attenzione, chi accusa.
Sergio Pizzolante