Mentre fuori pioveva e mentre l’acqua saliva, guardavo i Tg e i talk e assistevo allibito alle polemiche.
Così la politica è andata sott’acqua, così è affogata, in questa vicenda.
C’è un danno, una tragedia, si corre ai ripari ognuno per quel che può, ognuno per quel che deve. Poi si discute, poi si litiga anche perché è naturale. Ciò che è contro natura, più del tempo, è la politica impolitica.
La campagna elettorale, della quale nessuno si è accorto, in Romagna, di colpo cavalca l’onda dell’alluvione. Che miseria.
Con tanti paradossi, debbo dire.
Tre su tutti:
1. l’ex Presidente della Sicilia che ha governato così male la sua Regione, tanto da essere defenestrato dai suoi non può dare lezioni di efficienza all’Emilia Romagna. Perché, dai, voglio bene alla Sicilia, ma insomma, lezioni di efficienza no;
2. Tu governo centrale hai fatto un errore colossale, per una piccola filosofia da bignami, hai mandato un Commissario esterno per l’alluvione, una sciocchezza totale, perché ti assumi la responsabilità di quel che non si fa. E quindi ti devi tenere la responsabilità di quel che riaccade perché non si è fatto. Punto. Basta. Al di là delle specifiche competenze distribuite ai vari livelli amministrativi.
3. Anche la sinistra dovrebbe riflettere sui motivi di fondo del perché non si fa quel che si deve fare, nel tempo giusto, per costruire invasi, argini e strutture di contenimento degli eventi atmosferici. La sinistra è responsabile dei muri ideologici di una certa cultura verde e della cultura del sospetto che produce norme e burocrazia che sono il primo nemico del fare.
Ciò detto, io voglio dare atto, al sindaco di Ravenna De Pascale, candidato Presidente dell’Emilia Romagna, di aver gestito bene il precedente alluvione. Bene. Prese posizione contro ogni follia ambientalista, dimostrando una sostanza di cultura riformista non banale e salvo’ la città di Ravenna.
Non conosco la candidata Elena Ugolini, del Centro Destra, mi sembra una persona di buon senso, ma gli darei dei consigli, se non si offende, metta una barriera all’esondazione di certi ministri e Vice ministri. Siciliani o emiliani. Ci guadagna. Sicuramente. E lasci stare questa richiesta di accertamento delle “responsabilità del passato”, una richiesta che si fonde e si confonde con quella culturale del sospetto, di cui sopra, madre di tutte le responsabilità, del passato e del presente.
Sergio Pizzolante