La questione morale non è politica … di Sergio Pizzolante

Come succede sempre, come ha scritto Mattia Feltri su La Stampa, ogni volta che il Pd è coinvolto in uno scandalo, questa volta a Bari e a Torino, si ritorna a Berlinguer e alla famosa intervista a Scalfari sulla questione morale.
L’origine, per Feltri, del grande equivoco della storia, perché quella non era l’inizio di una grande storia politica, ma la fine storica della politica, per i comunisti italiani.
Che avendo esaurito la politica, cioè Unione Sovietica e Compromesso Storico, si rifugiarono nella questione morale, cioè in una politica impolitica costruita sul dileggio degli altri.
Dice Feltri.
Gli altri, dico io, che diventarono così inferiori non più culturalmente, come era con Togliatti, ma moralmente, cioè ladri.
E’ la malattia della politica italiana.
La questione morale di Berlinguer è la malattia originaria della politica italiana, che si è tradotta in moralismo, che poi è diventata giustizialismo sino al populismo.
Perché se tu coltivi il campo del moralismo, poi li cresce erba, erbaccia, di ogni tipo.
Di destra e di sinistra.
Con la farsa finale di questi giorni.
Ognuno da del ladro all’altro.
Quando la politica è una lotta fra guardie e ladri, o peggio, fra chi è più onesto, tutto diventa disonesto. E si perde ogni bussola.
E la politica è persa del tutto.
Non esiste più.
Inizio’, questa storia, con Berlinguer.
Ed è paradossale una cosa, la politica in Italia, dopo il buio del ventennio, ritorno’ in vita, anche, anche, grazie a Togliatti( per altri versi genio si, ma anche del male…) Ministro della Giustizia e capo del PCI. Che era all’opposto del moralismo e del giustizialismo.
Non solo per l’amnistia. Ai fascisti.
Ma perché, anche, fu uno dei padri dell’equilibrio che si trovò alla Costituente fra i poteri. Politica e giustizia.
Erano i tempi in cui avendo una politica non ci si rifugiava nella questione morale.
Perché per un politico avere una politica è la questione più morale.
Diceva Benedetto Croce.
Alessandro De Angelis, vice di Feltri all’Huffington Post, un piccolo(e simpatico!) togliattiano per sua dichiarata volontà, ieri da Floris esaltava la mossa di Conte a Bari( il ritiro dalle primarie), in quanto sveglio e svelto a tirare fuori la questione morale di berlingueriana memoria.
Per De Angelis avrebbe dovuto farlo la Schlein.
Tipo salire su un cavallo bianco e con in mano l’intervista di Berlinguer doveva cacciare tutto il malaffare e gli affaristi e i cacicchi dal Pd.
Come De Angelis, che è un amico, sia passato da Togliatti a Berlinguer, dalla politica al moralismo, non lo so.
Però mi dispiace.
So però che l’Italia è passata dalla tragedia alla farsa di oggi.
Cioè da Togliatti e Berlinguer siamo passati a Conte e Schlein.
Sergio Pizzolante