La radio siamo noi, la Rai accende i palinsesti

(ANSA) – ROMA, 14 SET – L’attualità e i fatti del mondo con un’informazione che parte prestissimo al mattino, ma anche lo sguardo su comunità e i territori per raccontare il Paese vero; la musica ovviamente, il grande sport e l’intrattenimento leggero, e poi tantissimi titoli di podcast, la visual radio e finalmente anche lo spazio per i giovani, che saranno presto protagonisti di un canale interamente dedicato: con lo slogan “La radio siamo noi” si accendono i palinsesti di Radio Rai, con un’offerta ampia e capillare (iniziata ufficialmente il 12 settembre) e un consistente investimento nella tecnologia, per farsi ascoltare sempre di più anche sulle piattaforme digitali.
    “La sfida del digitale è una sfida epocale, non è però solo una questione di tecnologia, ma anche di empatia, di ricevere e accogliere quello che i cittadini vogliono” afferma la presidente della Rai Marinella Soldi, ricordando che nel 2024 “radio Rai e l’azienda festeggeranno 100 anni”. “Il piano industriale prevede grandi investimenti in tecnologia, in impianti, nella rete Dab, e nell’evoluzione di Raiplaysound”, prosegue l’ad Carlo Fuortes, “la radio non è certo la sorella povera della tv, è un mezzo antico ma straordinariamente moderno e il digitale ci servirà per allargare il pubblico”. L’offerta editoriale per il 2022-2023 sui canali generalisti – Radio 1, Radio 2, Radio 3 e Isoradio – vede dunque tanti ritorni e alcune interessanti novità – come su Radio1 il rafforzamento dell’informazione nella fascia tra le 5 e le 9 di mattina, anche con la nuova rassegna stampa Prima dell’alba, e l’esclusiva dei mondiali di calcio in Qatar – affiancandosi a una proposta più verticale, con i canali specializzati, da Gr Parlamento a Radio Kids, da Radio Techete’ fino al nuovissimo canale per il pubblico più giovane – dai 14 ai 24 anni – ancora non fidelizzato, che con ogni probabilità, spiega Roberto Sergio, direttore Radio Rai, “sarà pronto tra fine ottobre e inizio novembre. Primo passo sarà registrare il marchio. Stiamo già selezionando i giovani”. Se è l’offerta editoriale è ormai consolidata – impossibile elencare tutti i programmi, da Radio anch’io a Zapping, da Il ruggito del Coniglio a Radio2 Social Club, I Lunatici e Caterpillar, da Fahrenheit a Radio3 Suite, e i tantissimi volti noti, a cui il pubblico è affezionato, come Giorgio Zanchini, Emanuela Falcetti, Luca Barbarossa, Marco Presta e Antonello Dose, Andrea Delogu, Lillo & Greg, Geppi Cucciari (ma non ci sarà il ritorno di Fiorello, sul quale l’Ad Fuortes ha detto all’ANSA un laconico “diamo tempo al tempo”) -, quello che è certo è che il prossimo obiettivo da raggiungere per Radio Rai è la completa digitalizzazione degli studi, dei sistemi e dei processi produttivi. “Rai Radio – prosegue Sergio – spingerà ancora di più sul dab, grazie a un importante piano di investimenti aziendale. Allo stesso modo, rafforzerà la comunicazione relativa all’ascolto in Ip, con l’obiettivo di rendere l’ecosistema digitale il più pervasivo e qualitativo possibile. Parallelamente, l’auspicio è che vada via via diminuendo la centralità dell’Fm, magari con decisioni in merito che mi auguro il nuovo governo vorrà valutare”. Anche il mondo visual è al centro delle attenzioni di via Asiago, non solo su Radio2, dove ormai la modalità visiva è abitualmente in uso con grande riscontro di pubblico, ma anche per tutti gli altri canali. Infine, ampia l’offerta dei podcast su Radioplaysound: uno su tutti quello con la registrazione dell’ultima performance musicale di Piero Angela (a cui oggi, in apertura della presentazione dei palinsesti, è stato tributato un lungo applauso), un concerto jazz registrato nel luglio scorso proprio a via Asiago. Ma nei podcast i temi saranno diversi: non mancheranno per esempio gli approfondimenti su economia e finanza con Quadrare i conti con Monica Setta, o le storie di chi ha vissuto l’esclusione dalla società e oggi si sta integrando raccontate da Xenos.


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