Io considero Renzi il miglior politico oggi sulla piazza. E nemmeno mi sta antipatico. Anzi.
E considero anche sensato cercare una alleanza a sinistra. Per sopravvivere. Ci sta.
E’ però una rinuncia.
All’80 per cento di se stesso.
Renzi è un blairiano. Anche io. Io sono anche( soprattutto) craxiano, che è venuto molto prima di Blair e al quale Blair si è appena avvicinato.
Blair è stato un Martelli con più leadership di Martelli e un po’ meno capacità teoriche, intellettuali.
Renzi si è messo su quella scia lì.
Inconsapevole su Craxi, per studio su Blair.
Ricordo quando abbiamo fatto il Job Act.
Mi chiamo’ Sacconi alle tre di notte.
Ho fatto l’accordo con Renzi, mi disse, al Senato, sei il garante del passaggio alla Camera, possono cambiare delle cose ma nemmeno una virgola su art 18, lavoro a distanza. Se cambia, al Senato lo ricambiamo.
Alla Camera, in Commissione Lavoro fu dura.
Il Governo era rappresentato da Teresa Bellanova, che stava ai patti.
Ma su 21 membri del Pd 14 provenivano dalla Cgil. Compreso il Presidente, Cesare Damiano. Nei passaggi chiave fecero una fatica enorme ad alzare la mano.
Poi l’hanno abbassata. Raccontando, la Cgil, menzogne, come il Pd, come i 5 stelle e la sinistra tutta e tutto il giovanilismo di sinistra. Mentono sul Job Act.
Prima del Job Act solo il 17 per cento delle assunzioni era a tempo indeterminato, negli anni dopo il rapporto si è invertito. Totalmente.
Oggi circa il 16 per cento delle assunzione sono a tempo determinato.
La precarietà è soprattutto nella testa dei conservatori populisti di sinistra.
Il lavoro è il terreno del riformismo.
Renzi alzo’ la mano, se fa la correntina riformista dei conservatori che con le menzogne cancellano Renzi, questa è una rinuncia.
Legittima, ma una rinuncia. A se stesso.
Renzi ha subito sulla sua pelle, ed è il motivo per il quale ho sempre continuato a votarlo in questi anni, le incursioni della Ditta. Appena è uscito dal Pd( lo seguì anche allora, sino a quando non ho rinunciato alla politica attiva) gli hanno scatenato l’inferno. L’aggressione infame sulla sua famiglia, sul padre, sulla madre, sugli amici. Sulla sua vita.
E’ diventato poi un argine alla bestia del giustizialismo, dell’uso politico della giustizia, della volgarità forcaiola di buona parte del Pd e di tutta la parte che rimane a sinistra oltre il Pd.
L’ho votato anche per questo.
Non potrei più farlo.
Se abbraccia chi va a manifestare a casa di un prigioniero, Toti, non posso più farlo.
Quelle immagini festanti della sinistra che urla a Toti di dimettersi perché non può sequestrare( lui sequestrato!) una Regione sono rivoltanti. Per me definitive.
La sinistra di Schlein è come una anaconda che ha inghiottito un coccodrillo finendo per somigliargli molto.
Mai visto una manifestazione contro uno agli arresti, che non può difendersi, mai visto, l’ho vista e non posso vedere Renzi con loro.
Stop.
Ma capisco. Si può rinunciare a se stessi, all’80 per cento di se stessi, per continuare ad essere una parte di sé stessi. Con gli stessi compagni di prima. Ma io con quel 20 per cento non ci sono mai stato. E nemmeno con quei compagni. Auguri.
Sempre con stima e affetto.
Per quel che è stato, per quel che ha subito, per quello che in cuor suo e’ ancora.
Sergio Pizzolante