La rottamazione di Gabriele Gatti

Da San Marino Oggi.

Nei confronti di un importante politico come è Gabriele Gatti, si stanno usando metodi barbari.

Nel recente passato, Fiorenzo Stol? ha imposto l’esclusione di Gatti dal governo perché non accettava un altro gallo nel pollaio. Alleanza Popolare lo ha cacciato dal governo perché lo conside- rava la causa della mancata ?rma dell’accordo col governo italiano. Poisi è visto!!!

Il Patto per San Marino sta umiliandolo in tutti i modi facendo intravedere incarichi a presidente della Cassa di Risparmio, a Capo del Personale della PA, ad Ambasciatore all’ONU, ma in realtà vuole le sue dimissioni da consigliere per toglierlo di mezzo in via de?nitiva.

Non voglio apparire come un tifoso di Gatti, anzi penso che Gatti si sia macchiato di una colpa gravissima: quella di aver riportato a casa la Mularoni mettendola nella Segreteria degli Esteri dove ha fatto un disastro che più non si può.

Però voglio riconoscere a Gabriele Gatti il merito di aver fatto cadere il governo di sinistra nel 1986; di aver messo fuori del governo i comunisti nel 1991; di aver fatto il governo con i socialisti; di aver creato amichevoli rapporti con l’Italia; di aver fatto crescere il Paese per venti anni nella ricchezza.

Forse ha fatto venire troppa gente da fuori ma solo chi non fa non sbaglia. E poi i suoi colleghi di governo valevano poco e mangiavano molto. Ma, come dicevo, non voglio passare da tifoso di Gatti.

Dico solo che questo tentativo di rottamazione è veramente brutto. Che un grande politico non può essere trattato in questo modo solo perché è stanco, avvilito e forse molto isolato anche nel suo partito.

Se fossi in lui prenderei la bandiera bianca e azzurra e andrei sotto il Palazzo da solo dicendo basta al mal governo e alle umiliazioni.

Con l’aria che tira non me la sento di ?rmare e mi chiamerò Castellano della Rocca.