Alla vigilia delle elezioni politiche che avranno luogo a San Marino il 9 giugno prossimo, come associazioni cattoliche sammarinesi della Diocesi di San Marino – Montefeltro, ma soprattutto come cittadini, intendiamo offrire il presente contributo di riflessione a coloro che si candideranno per diventare membri del Consiglio Grande e Generale.
Ci preme evidenziare innanzitutto che per noi è importante partire dall’origine della nostra Repubblica, dalla sua storia e dalla sua tradizione, profondamente intrise di valori cattolici; che si cerca sempre più di dimenticare, come se fossero un retaggio appartenente al passato. Noi riteniamo invece che essi siano la ragione della nostra esistenza e ciò che ci rende unici nel panorama internazionale.
È fondamentale interrogarci sul tipo di comunità che desideriamo, nel futuro prossimo e meno prossimo.
Questo è ciò che ci interessa chiedere a coloro che si impegnano in politica e a cui daremo il nostro voto:
– Famiglia e vita: la comunità sammarinese deve riprendere il suo cammino su strade diverse da quella caratterizzata dall’inverno demografico; ciò può avvenire solo sostenendo in tutti i modi l’istituto familiare e la vita, dal suo inizio alla sua fine naturali. L’istituto familiare è unico, preziosissimo e non assimilabile ad altri tipi di convivenza. E la vita va protetta sempre e comunque. Queste affermazioni vanno sostanziate nell’azione politica quotidiana.
– Libertà di educazione, sia come manifestazione di autentico pluralismo, sia potenziando il cosiddetto «consenso informato», che sembra presente più nelle parole che nei fatti.
– Sussidiarietà e solidarietà, come criterio decisivo per arricchire la convivenza civile e far crescere la responsabilità. Nel contesto sammarinese, determinato dallo statalismo, si deve a nostro avviso riaprire la discussione sui temi e ricercare sempre in ogni contesto la sinergia pubblico-privato, stimolando responsabilità nella trasparenza, incentivando l’iniziativa libera dei cittadini, singoli o associati così da costruire reti ed alleanze particolarmente forti, nell’interesse prima di tutto dei componenti più fragili della nostra comunità.
– Anziani: in un momento storico che vede un aumento consistente degli ultrasessantacinquenni, chiediamo che un’attenzione speciale sia rivolta alle loro esigenze, tenendo conto del loro valore insostituibile nella trasmissione delle conoscenze e delle competenze ma anche dei valori che hanno caratterizzato storicamente la nostra comunità.
– Giovani: è fondamentale che la politica ponga questa fascia di popolazione maggiormente al centro delle decisioni che vengono adottate. I giovani hanno infatti spesso l’impressione che nel processo decisionale le istituzioni abbiano altre priorità e che non si tenga conto degli interessi della fascia più giovane della popolazione. Auspicano una maggiore attenzione in primis all’ambito educativo e all’ingresso nel mondo del lavoro; ma più in generale in tutte le scelte che hanno ad oggetto l’economia, il lavoro e dunque il futuro del Paese.
– Una presenza nelle sedi internazionali che tenga sempre conto delle radici storiche e culturali di San Marino, dalle quali non si può prescindere per convincere la comunità internazionale del ruolo fondamentale di micro-Stati come il nostro, portatori non di interessi economici o di scambio bensì di principi e valori forti, come quello della pace, di cui la comunità internazionale non può fare a meno. Non possiamo dimenticare delle guerre che in questi anni stiamo assistendo, come quello tra Israeliani e Palestinesi, e quello tra Russi e Ucraini.
Non dimentichiamo i numerosi appelli fatti da Papa Francesco, il blocco di produzione e fornitura delle armi, l’intervento della politica per risolvere i conflitti e pacificare gli animi e i cuori delle popolazioni.
Confidiamo che i membri del Consiglio Grande e Generale che saranno eletti il 9 giugno prossimo prestino una particolare attenzione a queste tematiche, indispensabili per la convivenza civile e democratica.
Le Aggregazioni Ecclesiali Laicali