
LOS ANGELES – Hollywood ritorna agli anni ’80. Non è un’operazione nostalgia, ma piuttosto l’occasione per rileggere classici di quegli anni alla luce della sensibilità attuale. Su Prime Video è arrivata la serie Inseparabili (Dead Ringers), adattamento del thriller psicologico firmato da David Cronenberg nel 1988. Rachel Weisz veste i panni che furono di Jeremy Irons, in un rimaneggiamento in chiave tutta femminile. Un’operazione simile è intrapresa da Paramount+, che dal 1 maggio porta sul piccolo schermo Attrazione Fatale, la miniserie ispirata al thriller erotico con Michael Douglas e Glenn Close, che nel 1987 raccontò un’avventura extraconiugale finita in tragedia. Il film incassò 320 milioni di dollari, ottenne 6 candidature agli Oscar e sconvolse il mondo. Paramount conta di replicare almeno in parte quel successo con le otto puntate interpretate da Joshua Jackson, Lizzy Caplan e Amanda Peet. “Attrazione fatale è una perla nella corona della Paramount. Quando mi hanno offerto di scrivere un adattamento per la televisione, mi sono bloccata in preda al panico”, racconta alla première di Los Angeles Alexandra Cunningham, showrunner e sceneggiatrice, già nota per aver lavorato su tematiche simili con Desperate Housewives o Dirty John. “Maneggiare un classico può avere effetti disastrosi. Ero decisa a declinare l’offerta. Poi ho rivisto il film… e non ho resistito! – sorride Cunningham – La nostra cultura è cambiata: le domande che ci poniamo oggi sono diverse da 37 anni fa. Queste nuove inquietudini sono la ragione per cui alla fine ho detto sì”. La serie parte dalla fine del film: la moglie che uccide l’amante. A finire in carcere per quell’omicidio è stato Dan (Jackson), che ritroviamo 15 anni dopo, con barba lunga e capelli sfatti, all’udienza con cui chiede di uscire sulla parola. Tra le persone sedute in aula, c’è una ragazza i cui primi piani rivelano un coinvolgimento tutto personale nel dibattimento: è la figlia ormai ventenne (Alyssa Jirrels). Tornato in libertà, Dan vuole ristabilire il proprio nome: “Sono innocente e lo proverò”. Dopo decenni di lotte per la parità e dopo il #Metoo, con showrunner e regista donne, il reboot sul piccolo schermo scompiglia l’originale con continui flashback, che ridisegnano i ruoli dei protagonisti. C’è anche un altro cambiamento sostanzioso: “Oggi sarebbe controverso mettere un dolce animaletto in pentola”, scherza Cunningham. Un coniglio bianco appare, in effetti. Ma è in ottima salute.
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