La sete di potere! Sette governi in otto anni…editoriale del ns. direttore

E’ tutto ieri che sto pensando a questo editoriale; come il buon Galullo – lo dice lui che prima di scrivere un pezzo ci rimugina diverso tempo. –  e so che l’accostamento a codanta razza di giornalista è inappropriato. Già penso – e mi diverto – alla faccia adombrata del ”nostro” Mastro Montanelli de noaltri! E fa bene ad adombrarsi, finchè può!

Così è successo a me.

L’assurda vicenda, in quanto già sentenziata e trita e ritrita sui vari giornali, della denuncia di Alvaro Selva per diffamazione, nei confronti di Gabriele Gatti mi fa venire in mente quel modo di fare, non solo sammarinese, di condurre battaglie – anche penali – per affossare l’avversario politico.

E certamente non sto parlando di Alvaro Selva.

Una lotta – forse anche intestina – di chi vuole il potere a tutti i costi; il segnale di questo malessere sammarinese è aver avuto sette governi in otto anni, un record che forse nemmeno l’Italia della prima Repubblica non ha mai avuto.

E quello che fa più pensare e che si vuole a tutti i costi andare avanti in quel modo, anche con una legge elettorale che, se caduto questo governo, ci riporta immediatamente alle elezioni. Incredibile, essere così poco lungimiranti.

L’opposizione? Già il PSD, sempre più D e meno S, ha trovato un cavallo di battaglia unico, per loro. Addirittura nella loro interpellanza si legge che vorrebbero sapere quali interventi il Governo di San Marino farà per tutelare la trasparenza e la onorabilità del paese. Che cosa vuol dire? Ovvio la testa di Gatti, non capendo che si stanno avventurando in un palude che probabilmente li farà rimanere impantanati. Pensate a che cosa possa succedere, che come penso avverrà, se la posizione di Gatti verrà archiviata? Un boomerang politico enorme per il P(S)D! Bene ha fatto, anche perchè politicamente più scaltri, i DDC che aspettano gli eventi.

Fa specie che si voglia abbattere mediaticamente una persona per probabili altri fini. Ci hanno già provato altri, sempre di quel che rimane della coalizione di Centro-Sinistra non riuscendoci, e scoprendo – come ora – l’acqua calda.

Solo che ora hanno coinvolto, non so per quale motivo anzi lo so benissimo, la giustizia italiana, con tutto quello che ne consegue; ovvero avvisi di garanzia e perquisizioni di abitazioni e uffici privati, come se il Segretario di Stato alle Finanze fosse un delinquente, reo chissà di quale reato. Forse era questo l’obiettivo? Un eclatante risultato mediatico? Probabilmente sminutito dalla piccola essenza della cosa! Peraltro già finita a San Marino.

Una cosa è certa Gabriele Gatti non è indagato per fatti di Governo e di amministrazione della cosa pubblica, ma per diffamazione! Una querela che un suo vecchio nemico politico – l’Avvocato Alvaro Selva – ha sporto nei suoi confronti al Tribunale di Rimini, dopo che il Tribunale Sammarinese aveva sentenziato a favore di Gatti e archiviato la denuncia! QUESTI SONO I FATTI, NE PIU’ NE MENO.

Si vuole spacciare una notizia di reato per nuova quando oramai è vecchissima, per di più sentenziata dal Tribunale Sammarinese! Gatti allora era stato assolto ed il caso archiviato. Solo che Gatti – sbagliandosi come ultimamente gli accade (con chi lo diffama o diffama la Repubblica) e non ha affondato il colpo non sporgendo querela per calunnia nei confronti dell’Avvocato Selva, come invece ha fatto – giustamente – ora. Solo il tempo ci dirà chi avrà ragione; certo che le archiviazioni e le assoluzioni di Gatti pesano come macigni sulla causa.

La cosa singolare è che i fatti sono successi nella prima settimana di Gennaio 2010, e solo ora sono venuti a galla…come mai? L’interrogatorio, come persona informata dei fatti, del Segretario Podeschi, risale a quel periodo.

Certo, come si intuisce, dal Tribunale di Rimini non sono venute informazioni, ma queste sono emerse e diffuse da quello sammarinese, cioè quando la rogatoria è stata inoltrata a San Marino.

Allora come diceva il rimpianto Lubrano, la domanda sorge spontanea: Chi è la gola profonda del nostro tribunale? Che si pensa abbia parlato con un noto imprenditore a lui vicinissimo, che abbia poi parlato con un componente del consiglio di amministrazione di una nota banca sammarinese molto vicino ad un quotidiano italiano…ma soprattutto perchè?

Perchè cercare di deligittimare un Governo, da dentro, che ha perseguito risultati allora inaspettati in quel  novembre 2008?

La risposta è semplice: interessi personali.