Renzi è solo un grande bluff. Parola del dott. Alberto Zangrillo, noto al mondo scientifico come stimatissimo medico specializzato in rianimazione, ma ben più noto alle cronache come medico personale diSilvio Berlusconi da ormai 20 anni. In un’intervista a cuore aperto alFatto quotidiano, Zangrillo regala uno spaccato del suo rapporto molto personale con il Cavaliere e della sua discrezione nell’intromettersi in questioni politiche: “Non mi permetterei mai – dice – non mi compete”. Di certo Zangrillo è uno scrigno di segreti berlusconiani, con lui il Cavaliere si è sempre confidato, forte della riservatezza ferrea del suo medico.
Mai più lo stesso – Ammette che la sua vita è cambiata da che ha incontrato Berlusconi. Da lui dice di aver imparato tanto: “Conosco pregi e difetti, ma la propensione manageriale per dirigere un’equipe come io faccio in ospedale, l’ho presa in parte da lui”.
Renzi attore – Zangrillo si augura che il Patto del Nazareno sia archiviato del tutto. A lui Renzi non è mai piaciuto: “Dalla prima ora – perché dice – recita”. All’opposto del Cavaliere: “Berlusconi è spontaneo, cerca il contatto con la gente prima delle telecamere”. Anche Silvio secondo Zangrillo è vanitoso: “Ma Renzi è insopportabile”.
Tradimenti – Il medico non esclude che quello del Quirinale possa esser stato un tradimento. Prima che Berlusconi partisse per Roma, il nome che gli aveva confidato era Giuliano Amato: “Poi è successo qualcosa”. Ma Zangrillo sostiene che Berlusconi non è tipo rancoroso: Non chiude mai la porta del tutto, a nessuno e in nessuna situazione”. E parte con un aneddoto che farà impazzire i retroscenisti: “Uno dei suoi amici e dipendenti – ricorda Zangrillo che non vuole fare nomi – gli rubava iquattrini. Tanti. Mancavano le foto del malloppo, poi c’era tutto. Lui mi disse: ‘Caro Alberto, ho sbagliato io. Dovevo capire che aveva bisogno”.
Il cerchio – Berlusconi non si libererà mai di Gianni Letta, garantisce Zangrillo che non è altrettanto sicuro di Denis Verdini. Secondo lui il cerchio magico è tutta un’invenzione: “Le decisioni importanti, il momento in cui si affrontano le questioni delicate è il lunedì, ad Arcore” a tavola con Confalonieri (“Il miglior collaboratore di Berlusconi”), tutti i figli, Gianni Letta, Ennio Doris, Adriano Galliani e qualche dirigente Fininvest. Lui, Zangrillo, si tira fuori tra i consiglieri più ascoltati ed elenca, oltre a Confalonieri, Francesca Pascale: “Ragazza tosta, molta intelligente. Non piega il capo come spesso ho visto fare agli altri. Ha la sua idea, va avanti fino in fondo”. Se poi dovesse scegliere se frequentare palazzo Grazioli o la villa di Arcore, Zangrillo non avrebbe dubbi: “Arcore – perché chiarisce – la politica romana è incompatibile con la mia vita, la trovo nauseante”. Niente candidatura in vista quindi.
La lista nera – Snocciola senza freni i nomi degli adulatori di Berlusconi da lui più odiati: “Mai piaciuti Formigoni, Alfano e Casini. E la lista si sta allungando. Comprende soprattutto quelli che vogliono farci morire democristiani”. Libero