Infatti era l’estate 2010 quando UniCredit Bank Suisse è finita sotto il controllo della Banca dello Stato del Canton Ticino.
Poche settimane dopo è toccato a Banca Gesfid (dal 2003 nel gruppo Fondiaria Sai) passare nelle mani di Pkb Privatbank della famiglia Trabaldo Togna, che ha sede centrale a Lugano ed è presente in Italia con Cassa Lombarda.
Pkb aveva già fatto shopping in Italia, rilevando nel 2004 Mps Suisse. La necessità di razionalizzazione ha spinto Bipielle Bank Suisse e Ras Private Bank alla liquidazione volontaria, mentre la Banca Commerciale di Lugano (della famiglia Rovelli) è passata sotto il controllo del gruppo indiano Hinduja.
La lotta internazionale ai paradisi fiscali impone alle banche elvetiche di rivedere il proprio modello di business.
«La crisi internazionale dei mercati finanziari e le pressioni sul segreto bancario impongono alla Svizzera, e in particolare alla piazza ticinese, di ripensare il proprio futuro», riflette Marco Mazzoni, presidente di Magstat Consulting.
«Senza il vantaggio competitivo del segreto bancario le banche elvetiche sono ora costrette a sfidare le banche italiane ad armi pari: performance, personalizzazione e qualità dei servizi offerti, spese e commissioni», aggiunge Mazzoni.
«Le chiusure, le acquisizioni, le fusioni sulla piazza di Lugano continueranno anche nei prossimi due anni perché lo scenario è cambiato radicalmente». A salvarsi saranno gli istituti di credito «capaci di passare velocemente dal vecchio modo di fare banca al nuovo, garantendo protezione del capitale, performance, personalizzazione e qualità dei prodotti/servizi».
«La crisi finanziaria favorisce la ripresa dell’esodo di capitali dall’Italia. La Germania e l’Inghilterra hanno capito che é possibile negoziare accordi con la Svizzera per ottenere vantaggi reciproci: le banche trattengono le tasse dovute in ciascun paese per conto dei governi dei paesi di residenza dei clienti ed è prevista una tassa per sanare il passato. L’Italia potrebbe percorrere la stessa strada: il mio augurio è che il prossimo governo sia più attento su questo fronte».
E’ innegabile, comunque, che la lotta ai paradisi fiscali obbligherà le banche locali a rivedere il proprio modello di business: «L’offerta dovrà evolvere, includendo prodotti mirati a raggiungere anche quei clienti che non cercano riservatezza e opacità dell’investimento», riflette Carlo Galli, responsabile del dipartimento fiscale dello studio legale Clifford Chance.
fonte:Democratici Cristiani San Marino/facebook