LA STORIA DELLA FILODRAMMATICA DI SAN MARINO PER IMMAGINI. A cura di Augusto Casali

La Filodrammatica di San Marino Città, come testimoniano i numerosi documenti del “600, “700, “800 e, ancor più copiosi, del Secolo scorso, continuò ad operare nel paese.

I luoghi adibiti a spazi teatrali erano anticamente i depositi granari. Ampi spazi dove veniva depositato il grano che, a mano a mano veniva consumato liberando l’area che veniva appunto utilizzata per ospitare le recite.

La spinta popolare che puntava ad uno spazio dedicato all’attività artistico teatrale, convinse le Autorità a realizzare, presumibilmente nell’atrio del Pubblico Palazzo, una struttura lignea adibita all’attività teatrale. Ma siccome la medesima risultava d’intralcio in occasione delle cerimonie di ingresso dei nuovi Capitani Reggenti soprattutto nelle giornate piovose, della struttura ne fu deciso, con delibera del Consiglio Principe del 1763. L’abbattimento.

I giovani sammarinesi in particolare richiesero allora, con molta decisione, la creazione di un teatro e l’8 marzo 1772 il Consiglio Principe discusse la proposta di costruirne uno in prossimità del Torrione Porta Nova. La proposta fu però respinta. Ciò scatenò la reazione ancora una volta soprattutto dei giovani che con le loro iniziative e proteste, convinsero il Consiglio a discutere nuovamente la proposta. Questo avvenne nella seduta del 14 marzo 1772, cioè sei giorni dopo la prima bocciatura, con la motivazione che alcuni Consiglieri dichiaravano “di aver votato contro per non avere ben compreso di che si trattava.” Questa volta la proposta venne approvata all’unanimità!

Tra molte difficoltà economiche e lavori male eseguiti, crolli e interventi vari i lavori che iniziarono attorno al 1774 furono ultimati 37 anni dopo nel 1809, ma nel 1837 il Teatro fu sottoposto a nuovi interventi. Nel 1846 fu dato incarico al pittore Pietro Tonnini di dipingere il sipario per la ribalta e nel 1896, dopo molte vicissitudini, finalmente il Teatro Titano, privo di riscaldamento e servizi sanitari, viene aperto al pubblico.

 

Foto n° 1

Il Teatro Titano con la tradizionale sala a ferro di cavallo, 48 palchi posti su tre ordini, la platea di 60 metri quadri e un piccolo palcoscenico. Poteva contenere 300 persone.

A causa del deterioramento dei materiali, nel 1935 il Teatro Titano fu rimodernato e assunse le attuali caratteristiche, Furono abbattute tutte le abitazioni antistanti e ne fu ricavata l’attuale Piazza Sant’Agata. La conclusione dei lavori e la riapertura del Teatro avvenne nel 1941 con la rappresentazione de “La gazza ladra”, di Gioacchino Rossini.

 

 

Foto n° 2

Una immagine del ghetto di case prospicenti il Teatro Titano prima dell’abbattimento. A destra della foto il frontespizio del Teatro Titano.

Ma anche a Borgo prese vita un gruppo Filodrammatico, che mise in scena parecchi spettacoli, anche commedie musicali. Tra le due Filodrammatiche scoppiò un forte antagonismo tanto è vero che anche in seguito, quando i due Gruppi si unirono nella Filodrammatica di San Marino, il pubblico , quando c’erano spettacoli in Città da Borgo non partecipava e la stessa cosa  avveniva quando c’erano spettacoli a Borgo e da Città nessuno scendeva. Comunque anche Borgo, forse per spirito di emulazione, attraverso una interessante storia riuscirono a dare vita ad un teatro anche in quel Castello.

I filodrammatici locali nel 1839 diedero vita alla “Società del Teatrino di Borgo” e a proprie spese riuscirono ad erigere un piccolo Teatrino, dove agirono per diverso tempo. Nel 1865 prese vita una seconda Società per la costruzione di un Teatro “simile a quello già esistente in Città” e, dopo varie vicissitudini, viene inaugurato il Teatro Concordia nel 1872 con l’opera lirica “Adelinda”.

 

 

Foto n°3

Il Teatro Concordia, con sala a ferro di cavallo, palchi posti su tre ordini che Goffredo Santi così definisce: “….Ad ogni palco, con colori diversi, dal verde al viola, al rosso, a tutt’oro,  è un motivo diverso che dice del Teatro e della Repubblica….Al primo ordine sono i numeri d’oro, al secondo ordine sono gli stemmi dei Castelli, al terzo ordine sono simboli e motivi…Il palco della Reggenza è tutto adornato di damasco dorato e contenuto in drappeggi di rosso vivo…”

Del vecchio Teatro Concordia non esiste più nulla perché alla fine degli anni “50 fu presa la discutibile decisione di abbatterlo, Questo avvenne nel 1964, quando fu costruito in altra posizione l’attuale Teatro Concordia senza palchi e loggione.

Foto 4

Il sipario del vecchio Teatro Concordia.

 

Foto 5

22 dicembre 1965 – “Non te li puoi portare appresso” di Georges S. Kaufman.

Da sinistra a destra in piedi: Antonio Guardigli, Elda Bardelli, Giuseppe Arzilli, Renato Giordani, Franco Capicchioni, Gabriele Bollini, Rosella Bardelli, Bruno Masi, Amedeo Michelotti, Giovannina Morganti, Giulio Valentini.

Seduti in alto: Gilberto Rossini, Pina Mariotti, Fausta Morganti, Eugenia Sammarini, Antonio Cardinali.

Seduti in basso: Eraldo Maccapani, Waldes Fiorini, Marilù Cesaretti, Leo Morganti.