LA STORIA DELLA FILODRAMMATICA DI SAN MARINO PER IMMAGINI (A Cura di Augusto Casali)

Ovviamente, nel corso della storia della Filodrammatica di San Marino gli aneddoti e le storie succedutesi sono tanti e tra i tanti alcuni sono sopravvissuti al tempo, magari un po’ arricchiti o un po’ sbiaditi. Da questo capitolo vogliamo ogni volta ricordarne alcuni.

L’aneddoto:

In occasione di una recita al Teatro Titano, si trattava di un giallo, il protagonista dell’azione, Carlo Casali, alla fine della battuta doveva estrarre una pistola e colpire a morte l’attore in scena con lui.

Qualche battuta prima però, Carlo Casali, si accorge di non avere con sé la pistola. Si era alla scena finale, la tensione era alle stelle. Carlo però non si perdette d’animo e giunto al fatidico momento disse la sua battuta: “Io ho la punta della scarpa avvelenata. Adesso ti do un calcio in uno stinco e tu muori!”

Così fece, mentre l’altro attore sveltamente crollò a terra fulminato. Lo spettacolo era salvo!”

Foto 1 ( Anni “60: Da  sinistra: Marino Serra, Lea Fiorini, al centro dell’azione, Carlo Casali, Rosella Bardelli, Cesare Casali, Elda Bardelli.

 

Le commedie del Piccolo Teatro Arnaldo Martelli:

Come già detto la Filodrammatica di San Marino, frutto dell’incontro tra la Filodrammatica di Città e la Filodrammatica di Borgo, dopo la morte per incidente stradale del concittadino Arnaldo Martelli, attore professionista, assunse la denominazione di “Filodrammatica Arnaldo Martelli.

Successivamente, con l’arrivo di Elda Bardelli alla guida del Gruppo, la Filodrammatica di San Marino assunse l’attuale denominazione: Piccolo Teatro Arnaldo Martelli. E da allora…“Nelle serate d’inverno, quando la nebbia avvolge il monte e il Paese torna ad essere totalmente dei sammarinesi, i componenti del Piccolo Teatro Arnaldo Martelli, consci della storia che rappresentano, si incontrano per preparare una nuova stagione teatrale: nuove iniziative, nuove idee, nuovi lavori, nuovi momenti di concordia cittadina.

Nel corso dei loro incontri non possono fare a meno, a volte di voltarsi indietro, e di accorgersi di avere realizzato molto in tutti questi anni: quanti lavori, documenti, storie; quanti ricordi…. Ed è così che la storia continua fino ai giorni nostri”.

FOTO 2 (Anni 2010: Immagine d’insieme del lavoro “Dal Teatro dell’assurdo, all’assurdo del teatro” – Da Sinistra sono riconoscibili: Eugenia Sammarini, Sara Simonelli, Marino Campanelli, Merilisa Di Noia, Alida Casadei , Filippo Hill, Marco Schiavi, Renato Rossi, Stefano Palmucci, Ivana Mariotti, Rosy Billi, Erica Matteini).

Dietro le quinte:

Dare vita ad uno spettacolo teatrale, contrariamente a quello che in molti possano pensare, non significa semplicemente imparare a memoria un testo e ad interpretarlo in modo più o meno efficace, ma è davvero un lavoro molto complesso che deve tenere conto di molteplici aspetti. La scelta del testo, l’individuazione del cast, la suddivisione delle parti secondo le caratteristiche degli interpreti e poi, forse la parte più complicata: i rapporti con la Pubblica Amministrazione, con gli uffici competenti, con le disponibilità dei luoghi dove provare e con la disponibilità dei teatri,  con le Aziende Autonome interessate, con il falegname, gli elettricisti, con la tipografia, con l’ufficio affissioni, la SIAE, la Gendarmeria, con coloro i quali vendono i biglietti, ecc. ecc. Tutto deve collimare, tutto deve essere pronto per la sera della “prima”, quando il sipario si apre sulla scena.

Dietro le quinte poi si assiste alla commedia nella commedia, poiché ognuno degli attori ha i suoi riti: chi passeggia nervosamente: chi si isola; chi beve a ripetizione; chi appare più calmo; chi ripete ogni volta sempre gli stessi scaramantici gesti. Tutti però prima di entrare in scena hanno l’animo in subbuglio, quando ancora una parete di legno separa la finzione dalla realtà e quando la realtà poi si mescola con la finzione abbattendo i suoi labili confini.

Ecco vediamo alcuni momenti del dietro le quinte.

Foto 3 (Carla Nicolini – Prese parte, in qualità di suggeritrice, nel 1970, in occasione della commedia di Torton Wilder, “Piccola Città”

Foto 4 (Marco Schiavi)

Foto 5 (Anni “60: Eugenia Sammarini e Giuseppe Arzilli)