La storia della nave Aurora, l’ultima arrivata nella flotta di Sea Watch

La nave Aurora dal maggio del 2022 è il nuovo mezzo usato dall’Ong tedesca Sea Watch per le operazioni nel Mediterraneo. Si tratta della nave più veloce della flotta dell’organizzazione con sede a Berlino. Oltre che con l’Aurora, la Sea Watch opera anche con la Sea Watch 3, protagonista dello speronamento della motovedetta della Guardia di Finanza a Lampedusa nel giugno 2019 con Carola Rackete come capitano, e Sea Watch 4.

Il passaggio dalla Royal National Lifeboat Institution a Sea Watch

L’Aurora ha già alle spalle diversi anni di operazioni. La nave infatti risulta per la prima volta impiegata dalla Royal National Lifeboat Institution, un ente di beneficenza con sede nel Regno Unito e fondato il 4 marzo 1824. Si tratta quindi di una delle associazioni umanitarie più longeve e antiche.

L’ente opera principalmente nel canale della Manica, intervenendo con i propri mezzi in caso di natanti in difficoltà. Tra le navi a propria disposizione, figura fino al 2019 proprio l’Aurora. Il mezzo viene poi acquistato tre anni più tardi dall’Ong Sea Watch. Ad annunciarlo è la stessa organizzazione tedesca.

L’Aurora è sottoposta ad alcuni lavori volti ad adeguare il mezzo alla navigazione nel Mediterraneo, terminati i quali diventa a pieno titolo componente della flotta di Sea Watch. È la terza nave attualmente usata dall’Ong per le proprie missioni nel Mediterraneo.

Le caratteristiche della nave Aurora

Così come reso noto da Sea Watch, la nave Aurora è un “assetto di salvataggio britannico di classe Trent di 14 metri appositamente convertito per operare nel Mediterraneo”. Può raggiungere una velocità di 25 nodi. “Questo la rende – si legge in una nota diffusa sul proprio canale Twitter dall’Ong tedesca – una delle navi più rapide della flotta civile”.

La caratteristica principale della nave Aurora è data proprio dalla sua velocità potenziale. “Aurora – si legge sempre nella nota di Sea Watch volta a presentare il nuovo mezzo – ”.

La collaborazione tra Sea Watch e la britannica Sar Relief

La nave Aurora viene gestita da Sea Watch in collaborazione con un altro ente britannico, ossia il Search And Rescue Relief, noto con l’acronimo SARR. Si tratta di un’organizzazione nata nel 2019 e, come si legge all’interno del proprio sito, “”.

“Attualmente – si legge ancora – stiamo collaborando con alcuni progetti nel Mediterraneo centrale”. Tra questi ci dovrebbe essere per l’appunto la partnership con l’Ong Sea Watch per la gestione della nave Aurora. SARR è nota anche per aver in passato gestito il riallestimento e l’equipaggiamento della scialuppa di salvataggio Louise Michel, finanziata dall’artista Banksy.

La prima missione della nave Aurora nel maggio 2022

L’Aurora è entrata in azione per la prima volta alla fine del maggio del 2022. In particolare, nella notte tra il 29 e il 30 maggio la nave ha soccorso nel Mediterraneo centrale 80 migranti, accolti a bordo dall’equipaggio formato da sei persone. Dopo alcune ore, il ministero dell’Interno italiano, retto da Luciana Lamorgese, ha concesso come porto sicuro lo scalo di Lampedusa, qui dove la nave Aurora ha attraccato il 31 maggio.


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