L’assessora comunale Mattei: “fondamentale la collaborazione tra cittadini, associazioni e istituzioni nella tutela della fauna selvatica”.
Quella della cucciola di cervo arrivata al CRAS di Rimini è una storia che richiama da vicino il capolavoro Disney diretto da David Hand. Una cerbiatta a cui si potrebbe affettuosamente dare il nome di Bambi, perché con quel “principino” nato nella foresta – compagno d’infanzia di intere generazioni – condivide non solo la specie, ma anche la dolorosa esperienza della perdita precoce della madre.
La cerbiatta ha oltrepassato il cancello della struttura comunale di via Baracchi, sede dell’associazione di volontarie e volontari del CRAS, dopo una segnalazione arrivata da alcuni cittadini di Santa Sofia. A metterli in allerta è stata una volpe, insolitamente curiosa e troppo giocherellona. Notando strani movimenti in un punto del bosco, si sono avvicinati e si sono trovati davanti a una scena difficile da dimenticare: una cucciola di cervo, smarrita, accovacciata vicino alla carcassa della madre.
La causa della morte dell’animale adulto non è stata accertata: potrebbe trattarsi dell’attacco di un predatore, di un incidente o di una malattia. Quel che era evidente, però, era la solitudine in cui si trovava la piccola. Allertato il CRAS, il team del centro – da anni in prima linea per la tutela della fauna selvatica – è intervenuto con prontezza, accogliendola nella struttura. Ora è al sicuro, in un ambiente protetto e adatto al suo recupero, dove viene accudita quotidianamente da una squadra di veterinari e volontari esperti. A soli due mesi di vita, Bambi ha bisogno di cure costanti e un’alimentazione controllata.
La sua è solo una delle migliaia di storie che ogni anno si intrecciano tra i corridoi e l’oasi del CRAS di Rimini. Una realtà preziosa per il territorio, attiva all’interno di una struttura comunale concessa in uso, che nel solo 2025 ha già registrato 2.642 ingressi: uccelli feriti, cuccioli orfani, mammiferi in difficoltà, tra istrici, lepri, ricci, caprioli, donnole. Numeri importanti, se si considera che solo lo scorso sabato sono stati presi in carico ben 94 animali.
“La storia di Bambi ci ricorda quanto sia fondamentale la collaborazione tra cittadini, associazioni e istituzioni nella tutela della fauna selvatica – è il commento dell’assessora al benessere degli animali del Comune di Rimini, Francesca Mattei -. Ogni segnalazione può fare la differenza tra la vita e la morte per un cucciolo. Il CRAS, in questo senso, è un’eccellenza unica, grazie a una rete instancabile di professionisti, veterinari e volontari che dedicano tempo, competenze ed energie a ogni singolo animale in difficoltà, spesso vittima di incidenti stradali, aggressioni o interventi umani mal gestiti. È una vera comunità al servizio della natura selvatica, a cui va un grande grazie. La storia della giovane cerbiatta è oggi una storia di speranza, di cura e di nuova vita”.
Attualmente le attività all’interno del CRAS sono suddivise tra due associazioni: Anpana, che si occupa di progetti di educazione ambientale, sensibilizzazione e organizzazione di eventi, e Atena, impegnata nella cura degli animali. Dal CRAS arriva anche un importante richiamo: è fondamentale contattare sempre il centro prima di intervenire su un animale selvatico, per ricevere le corrette indicazioni. Infine, un appello alla solidarietà: servono sempre nuove volontarie e nuovi volontari. Nel bando del servizio civile regionale rivolto ai giovani, tra le posizioni aperte, figura tra l’altro anche il Cras. Un modo concreto per mettersi al servizio della fauna e della natura.
Comune di Rimini