Un romanzo che racconta la forza e il coraggio delle donne, così potente da avere la stoffa per diventare un film. “La Storia di Pilar”, secondo romanzo dell’autrice e poetessa di Bellaria Lara Stacchini, ha conquistato la giuria del Premio Iria, approdando tra i finalisti del prestigioso concorso letterario nazionale nella sezione Narrativa edita. Un nuovo importante traguardo, celebrato anche dal sindaco Filippo Giorgetti che ieri ha voluto ricevere personalmente la scrittrice per congratularsi.
Il riconoscimento acquista un valore particolare perché il Premio Iria, alla sua prima edizione e nato in seno al Voghera Film Festival, ha proprio lo scopo di scovare e valorizzare opere letterarie con una forte vocazione cinematografica. Un’idea che affonda le radici nella convinzione che dietro ogni grande film ci sia spesso un grande libro. Per il romanzo della Stacchini, che nel settembre 2024 aveva già ricevuto il premio speciale Logos Cultura allo Switzerland Literary Prize, si tratta di un’ulteriore conferma del suo valore narrativo e del suo potenziale visivo. La cerimonia di premiazione si è svolta sabato 18 ottobre al Cinema Teatro Arlecchino di Voghera.
L’approdo in finale ha anche un forte valore simbolico per un’autrice che vive e respira l’aria di Bellaria Igea Marina, città che con il suo Bellaria Film Festival è un punto di riferimento assoluto per il cinema indipendente nazionale. Una riflessione che la stessa Stacchini, come si legge in un comunicato stampa, ha condiviso ieri con il sindaco Giorgetti durante l’incontro in municipio.
“Pilar non è solo una storia: è una ferita che diventa forza, una voce che rompe il buio”, ha spiegato l’autrice, che ha voluto dedicare questo traguardo “a chi ha sofferto in silenzio, a chi ha lottato senza essere vista”. Un successo che non ferma la sua vena creativa. L’autrice, infatti, ha annunciato di essere già al lavoro su un nuovo libro, promettendo “un racconto di formazione, profondo e delicato, che esplora i legami tra madri e figli, le presenze silenziose che cambiano per sempre il nostro modo di amare ed ancora le attese e le parole non dette”.












