Abbiamo incontrato nella sede della Banca Agricola Commerciale il Dr. Pier Paolo Fabbri, presidente dell’Associazione Bancaria Sammarinese. Un colloquio iniziato con circospezione e diffidenza. Poi uno sguardo sorridente ha convinto entrambi a iniziare a parlare. Uomo nel suo aspetto austero e severo, nei giudizi dati dimostra attaccamento al territorio ed alla Repubblica.
Domanda: In occasione di un dibattito lei sostenne con forza che le banche sammarinesi erano più avanti di quelle italiane nell’interpretazione e applicazione delle norme europee.
Pier Paolo Fabbri: Si, è vero. La normativa antiriciclaggio è stata completamente recipita nell’ordinamento sammarinese e la collaborazione internazionale viene rispettata. Il modello europeo dello scambio di informazioni, che troverà applicazione in tutti i paesi nei prossimi anni, non è stato ancora definito e San Marino è in attesa di capire esattamente come sarà strutturato.
D.: Sottovoce molti si chiedono qual’è la vera situazione del sistema bancario e finanziario sammarinese?
PPF.: Il bombardamento mediatico che si è scatenato sul sistema deve una volta per sempre finire. A San Marino non siamo degli imbroglioni, non accettiamo di essere guardati a vista come dei comuni delinquenti. Siamo genete onesta che opera nell’ambito delle leggi e il sistema è sano. Basta anche con il parlottio locale che è frutto di un falso pregiudizio. Intendiamo essere rispettati per quello che siamo ed invece i pregiudizi sono fonte di tanti malintesi.
D.: Scusi, se interpreto male il suo pensiero, ma mi pare di capire che lei critica l’atteggiamento ostile di Tremonti. Però oggi la situazione è molto più chiara: sono nove i punti critici fra i due Stati e alcuni di essi sono sostenuti anche dal Fondo Monetario e dall’Ocse. Mi pare strano che tutti questi soggetti possano avere in mente un complotto contro San Marino?
PPF.: La migliore risposta sta nei fatti. Banca Centrale opera con molta trasparenza ed efficacia. I commissariamenti di importanti società finanziarie lo dimostrano. Il sistema inizia a dare i suoi primi frutti e non sempre le responsabilità vanno ricercate a San Marino. Il caso del Credito Industriale Sammarinese e della Cassa di Risparmio di Rimini è emblematico. Le accuse che vengono mosse in questo caso riguardano il Cis perchè coinvolto dalla banca riminese e non il contrario.
D.: E’ vero, ma ora con notevole evidenza sono emerse le infiltrazioni della criminalità organizzata nel sistema economico e San Marino non è esente?
PPF.: Nella lotta alla criminalità deve essere espresso il massimo impegno. Occorre tenere presente che è sempre più difficile individuare quali attività dipendono dalla malavita che ha imparato ad integrarsi con il resto del tessuto economico.
D.: In quali settori individua delle prospettive per il futuro della Repubblica di San Marino?
PPF.: L’industria sammarinese è una realtà con delle potenzialità che molti sammarinesi ignorano e che sono il vanto dell’iniziativa privata. Questo sistema va tutelato e sviluppato e il sistema bancario deve vivere in simbiosi con l’economia reale del Paese.
D.: Si parla di investimenti stranieri, di fondi sovrani. Qual’è la sua opinione?
PPF.: Non conosco con precisione l’argomento, dico solo che l’ultima crisi finanziaria ha causato un capitombolo che induce ad essere molto cauti e certe politiche economiche mi lasciano perciò perplesso.
Un atteggiamento sobrio quello espresso dal Dr. Pier Paolo Fabbri, Presidente dell’Abs, ma dialogante. Dalle sue dichiarazioni, che vanno lette con attenzione perchè pronunciate con la cautela dovuta al ruolo, emerge un amore forte, solido e sincero per questo Paese. (L.C.)