Dopo il caso degli artisti austriaci segnalati altri due casi di allontanamento di artisti dalle vie di San Marino.
Fra arte di strada e accattonaggio la differenza c’è: occorre subito aggiornare la legge. Il paradosso è che nella Terra della Libertà non si può cantare liberamente.
Fra l’accattonaggio e le esibizioni di strada la differenza è tanta. Non pare però sia questo il pensiero delle istituzioni sammarinesi che attraverso le forze dell’ordine hanno deciso di intervenire con fermezza nei confronti di tutti coloro che, fermandosi in un luogo pubblico, iniziano a esibirsi porgendo ‘il cappello’ ai presenti.
Una prassi consolidata in quasi tutto il mondo, ma non a San Marino dove vige in questi casi l’applicazione dell’art.283 del codice penale. Lunedì abbiamo dato notizia di quanto accaduto a due artisti austriaci durante lo svolgimento dello Smiaf.
Autorizzati ovviamente ad esibirsi in pubblico, sono stati bloccati nel momento in cui hanno aperto la custodia del loro strumento e il pubblico presente ha iniziato a mettervi dentro alcune monetine.
Ma i casi che si stanno manifestando sono in crescita, molto probabilmente perchè mossi dalla risonanza europea che sta avendo il ‘Festival dei giovani saperi’ incentrato per l’appunto sull’esibizione di strada e a cui ogni anno partecipano gruppi sempre più qualificati.
Una risonanza che deve avere mosso la settimana precedente allo Smiaf anche un gruppo musicale spagnolo che non conoscendo le feree regole sammarinesi, si è posizionato in piazza Garibaldi e ha iniziato ad esibirsi. Musicisti di primissima qualità che viaggiano in Europa finanziandosi ‘in strada’, così come accadeva ai cantori e agli artisti nei secoli passati.
Con cortese sollecitudine gli artisti sono stati però allontanati impedendogli di portare a termine l’esibizione: un’occasione persa per San Marino e per i turisti in quanto si tratta di un gruppo di quotati professionisti capaci di intonare cori a cappella per canti popolari della tradizione spagnola e sudamericana. Artisti veri che ritenevano che la Terra della Libertà consentisse di cantare liberamente, ma così non è.
E non lo è stato nemmeno per i bravissimi Busiciens che, giunti ieri, anche loro inconsapevolmente, dal Belgio a San Marino, pensavano di poter sperimentare la loro arte di fronte al pubblico sul Pianello. L’intervento della polizia in questo caso è stato ancora più immediato. Pochi i motivi musicali ascoltati dai più fortunati, ma talmente di qualità che chi se ne intende ha pensato bene di intervenire mentre la polizia civile faceva sgomberare la piazza.
Così da un male (l’allontanamento) ne è nato un bene: i musicisti sono stati invitati a fermarsi a San Marino, of- frendogli la possibilità di esibirsi, ieri sera al Pattinaggio e questa sera a la cava dei Balestrieri in apertura dello spettacolo San Marino Smile.
Un plauso a quel sammarinese che ha colto un’opportunità così significativa e ha salvato la faccia alla Repubblica di fronte ad artisti noti sulle piazze principali di mezza Europa. Questi episodi dimostrano che per merito dello Smiaf, San Marino sta diventando un Paese a cui gli artisti di strada guardano con favore, ma i tre casi spiacevoli che si sono verificati indicano la necessità di intervenire al più presto affinchè questa grande opportunità che si apre non venga annichilita da una legislazione arretrata e da ordini dati ai corpi militari di allontanare anche chi porta cultura e allegria assolutamente gratis in un Paese che ne ha tanto bisogno.