La Vergogna di chiedere i soldi allo stato, in presenza di GRAVISSIME IRREGOLARITA’! Il caso della Carlo Filippini Editore Srl (l’Informazione)

All’indecenza non c’è limite diceva un vecchio adagio; è proprio così anche a San Marino.

C’è un giornale, un quotidiano, a San Marino che si chiama L’Informazione, diretto da Carlo Filippini, dicono sia un perito elettronico, che con i suoi giornalisti da un po di tempo a questa parte fa la morale a tutto San Marino, me compreso – ovviamente.

Hanno collegamenti importanti con personalità eccelse come Galullo, la Guardia di Finanza – Lucignano, Mancini ecc.ecc.  e con molte altre che certo non hanno trattato molto bene la nostra Repubblica, manca solo Giulio Tremonti!!!

Bene o male lo vedremo nel prosieguo, il tempo è galantuomo.

Ma loro fanno il loro lavoro ed è giusto che si avvalgano di persone importanti, quello che sorprende è che tutte queste ce l’abbiano con San Marino.

Carlo Filippini è un italiano, e dicono che abbia rifiutato la cittadinanza sammarinese, che gli è stata offerta per naturalizzazione.

La redazione è anche composta da altri due giornalisti (frontalieri) un certo David Oddone e un’altro che risponde al nome di Antonio Fabbri, entrambi italiani, ed entrambi iscritti negli ordini dei giornalisti italiani; uno a Bologna e un altro ad Ancona.

Questo quotidiano – dove siedono molti italiani -, dicevo, da un po di tempo a questa parte ha l’ambizione di scoprire tutti i mali della Repubblica; per carità una cosa veramente lodevole, nobile e lusinghiera, adatta a chi abbia una condotta ineccepibile e soprattutto non abbia scheletri nell’armadio.

Ma la domanda che tutti ci facciamo è: l’Informazione ha gli armadi puliti?

Si perchè per poter parlare e scrivere, in quel modo, occorre davvero non aver combinato nulla ed essere in regola con tutto, cosa che l’Informazione non è, come sembra, in quanto il Sig. Filippini tiene i giornalisti in una veranda chiusa abusivamente – quasi fossero polli d’allevamento – e per questo è stato sanzionato dall’Ufficio Industria (le prove sono state pubblicate).

Ma non è tutto. Addirittura svolgeva l’attività di stampa del quotidiano l’Informazione nei garage del Filippini stesso non potendolo fare, in quanto nel suo oggetto non vi era la stampa in proprio, ma solo presso terzi.

Questo Governo, quello della tolleranza zero, vi ha posto una pezza molto discutibile.

Invece che tollerare zero, dopo circa 6 mesi, dalla sanzione dell’Ufficio Industria, ha sanato la condotta illegale pluriennale della Società di Filippini facendo estendere l’oggetto sociale alla stampa in proprio – unica società a San Marino che può farlo e di fatto creando un serio precedente.

ZERI TITULI E ZERO CONTROLLI!

Chi ha impedito all’Ufficio Industria di sospendere, perchè aveva una condotta illegale, l’Informazione? Come mai nessuno interpella? Dove siete opposizione??? Come mai se non ci fossi stato io e altri miei amici la cosa sarebbe passata inosservata?…come direbbe Oddone…a tarallucci e vino!

ZERO TITULI E ZERO SOSPENSIONI….PAISA’

Addirittura la Carlo Filippini Editore Srl. ha portato a conoscenza della Commissione di Vigilanza per l’editoria, con una vera e propria istanza, che nelle sedi dei suoi concorrenti vi era lavoro nero, cercando di non fare avere i contributi che per legge lo Stato sammarinese riconosce alla stampa CHE NON SI SIA MACCHIATA DI ILLEGALITA’, ai giornali suoi concorrenti.

La cosa buffa è che lo stesso Filippini (ho i testimoni di quello che scrivo) teneva anche lui nel passato dei dipendenti in nero. Incredibile ma vero!

ZERO TITULI E ZERO ILLEGALITA’

Proprio vero: il bue che da del cornuto all’asino!

La cosa migliore, in questo mondo di illegalità, di omertà, di mancati controlli e sanzioni,  è che la Commissione non dia niente a nessuno, in quanto – sembra – nessuno sia in regola con le leggi sammarinesi.

Quello, e lo dico con un pizzico d’invidia non potendolo fare, che non riesco a capire è come abbia fatto l’Informazione (CFE) a non farsi sospendere dall’Ufficio Industria essendo stata sanzionate e scoperta nella sua gravissima illegalità.

Chissà! Forse dovremmo rivorgersi alla buon’anima di Sandro Pertini per sapere qualcosa!

Marco Severini – Direttore del Giornale.sm