La verità di Gabrielli: “Ecco cosa è successo con le liste pro-Putin in Italia”

L’attività è di ricognizione. Nulla che possa essere identificato con la schedatura e il dossieraggio. Non esiste nessun Grande Fratello o Spectre“. Ha esordito così Franco Gabrielli, intervenuto in conferenza stampa da remoto a causa della positività al Coronavirus, per fare chiarezza sulla cosiddetta “lista filo-Putin” pubblicata sul Corriere della Sera che ha fatto molto discutere di recente.

Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alla Sicurezza ha detto a chiare lettere che l’attività in questione non ha “nulla a che vedere con l’attività di intelligence“. Anche perché ha voluto sottolineare che si tratta di un’attività iniziata non in occasione della guerra in corso tra Ucraina e Russia, ma “addirittura prima del periodo pandemico“.

Questa mattina Gabrielli in una nota durissima ha parlato di una “campagna diffamatoria” per una presunta attività di dossieraggio da parte della comunità di intelligence. Il clima che si è creato negli ultimi giorni lo ha portato a chiedere al Dis di declassificare il Bollettino sulla disinformazione: in tal senso ha difeso senza indugi l’operato dell’Intelligence che, ha assicurato, non ha esercitato “nessun dossieraggio“. Gabrielli ha inoltre specificato che il documento non contiene “alcun elemento proveniente da attività di intelligence“.


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