LA VEU LLIUE ANDORRA. Referendum Associazione UE San Marino: Il Partito Socialista studia di ricorrere al TRIBUNALE DEI DIRITTI DELL’UOMO (CEDU) di Strasburgo

Traduzione dell’articolo dal catalano: Il Partito Socialista (PS) di San Marino ha reagito duramente alla decisione del Collegio Garante della Costituzionalità di dichiarare irricevibile il referendum sull’Accordo di Associazione con l’Unione Europea, una risoluzione che considera “negativa per la democrazia del paese”.

In un comunicato, il PS ha affermato che, pur rispettando la decisione, questa “nega ai cittadini l’esercizio della democrazia diretta su un tema di vitale importanza per il futuro del paese”.

Secondo quanto riportato da RTV San Marino, il partito critica che la decisione “ha fatto sfoggio di una creatività eccessiva, invadendo ambiti vicini alla politica, mentre dal punto di vista giuridico lascia molto a desiderare per la sua discrezionalità”.

Un colpo alla partecipazione cittadina
Secondo il PS, la decisione dimostra la mancanza di volontà di una parte del ceto politico di permettere ai cittadini di esprimersi liberamente sull’Accordo di Associazione con l’UE. Il partito assicura che il rifiuto al referendum risponde alla paura che “le contraddizioni all’interno degli stessi partiti della maggioranza siano numerose”.

“Quello che volevamo era che gli elettori fossero protagonisti e non un peso per il sistema politico”, ha sottolineato la formazione, annunciando che analizzerà “diverse opportunità legali”, tra cui ricorrere al Tribunale Europeo dei Diritti dell’Uomo (TEDH).

Contesto del caso
Il referendum era stato promosso da diversi collettivi che chiedevano di consultare direttamente la cittadinanza sull’Accordo di Associazione tra San Marino e l’Unione Europea, attualmente in fase di ratifica. La sua dichiarazione di irricevibilità è stata giustificata per motivi tecnici e costituzionali, anche se l’opposizione ritiene che si tratti di un blocco politico mascherato.

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