
(di Micol Graziano) (ANSA) – ROMA, 07 MAG – CATERINA CARDONA, ‘UN MATRIMONIO
EPISTOLARE’ (SELLERIO, PP. 195, EURO 14) ‘Un matrimonio epistolare’ di Caterina Cardona (1949) –
giornalista di lunga esperienza in ambito culturale – è un libro
sui coniugi Lampedusa: Giuseppe Tomasi, autore del ‘Gattopardo’,
e sua moglie, la baronessa e nota psicoanalista Alessandra Wolff
von Stomersee, detta Licy, che contribuì a introdurre Freud in
Italia. Il libro passa in rassegna molte delle lettere che i due
si scambiarono nel tempo; un carteggio che disegna un ritratto
sia di Giuseppe, nobile siciliano, colto, grande lettore,
poliglotta e goloso di cremolato di fragole e crema, sia della
consorte, nobildonna baltica che viveva in un castello da fiaba
in terra di Lettonia.
I due si sposarono nel 1932. La corrispondenza attraversa un
periodo che va dal 1932 al 1943. I Lampedusa trascorsero lunghi
periodi lontani, Giuseppe nell’adorata casa di Palermo, lei nel
castello lettone di Stomersee. Alessandra non sopportava il
caldo siciliano. Giuseppe e Alessandra si scrivevano in
francese. Lui non usava parole di affetto se non
nell’intestazione o nel congedo e Alessandra anche era austera.
Nelle lettere parlano di soldi, tasse, parenti, amici, letture,
pranzi e di cani, che entrambi adorano. Giuseppe le racconta di
Crab, cocker nero che divora pasta e broccoli a colazione: ‘Il
nostro Piccolo mangia magnificamente ed è grasso e grosso’. Il
sabato a Crab ‘viene comprata della carne che divora fino al
lunedì. Ogni tanto ha qualche pesciolino’.
In ‘Un matrimonio epistolare’ veniamo a conoscenza anche di
una lettera che Tomasi di Lampedusa indirizza al suo migliore
amico Guido. Nell’epistola lo scrittore spiega i motivi che
portarono alla nascita del ‘Gattopardo’. Tomasi di Lampedusa
inizia a scrivere il romanzo quasi per sfida, quando si accorge
che i suoi tre cugini si danno da fare, e con successo, in campo
artistico. Uno di questi parenti è il poeta Lucio Piccolo,
apprezzato da Montale. Tomasi di Lampedusa rivela
candidamente:’Benché io voglia molto bene a questi cugini debbo
confessare che mi sono sentito pungere sul vivo: avevo la
certezza matematica di non essere più fesso di loro. Cosicché mi
son seduto a tavolino ed ho scritto un romanzo: per meglio dire
tre lunghe novelle collegate tra loro’.
‘Un matrimonio epistolare’ era già stato pubblicato da Sellerio
nel 1987 ed è ora riproposto in una nuova edizione accresciuta,
nella collana ‘La memoria’. (ANSA).
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