Con la Voluntary disclosure, è stata data la possibilità di regolarizzare la propria posizione, pagando comunque le relative imposte.
Si tratta di una procedura fiscalmente complessa e che ha visto emanare il 13 marzo scorso da parte dell’Agenzia delle entrate la nuova circolare applicativa (la 10/E) composta da oltre 60 pagine in cui vengono spiegati i vari aspetti tecnici.
Una materia che potrebbe sembrare appannaggio solo per avvocati e commercialisti, ma che in realtà può riguardare molte persone e che è una sorta di evoluzione degli scudi fiscali di tremontiana memoria. L’Agenzia delle entrate “in cattedra” istruisce i tecnici della contabilità del Titano sui vantaggi della Voluntary disclosure, ovvero l’insieme dei provvedimenti legislativi varati da Roma per la regolarizzazione agevolata delle infrazioni fiscali commesse all’estero e in Italia.
Si è tenuta venerdì infatti al Grand hotel Primavera la tavola rotonda, dal titolo “Voluntary disclosure – Cinque buoni motivi per aderire”, promossa dalle società sammarinesi Sia Advices Srl e Carlo Biagioli Srl e dalla fiduciaria italiana Refida, evento accreditato dagli Ordini degli avvocati e notai e dei dottori commercialisti ed esperti contabili della Repubblica di San Marino.
Tra i relatori intervenuti, Pasquale Stellacci, direttore regionale Agenzia delle entrate Calabria, Francesco Maria Figlini, della direzione centrale accertamento dell’Agenzia delle entrate, Daniele Majorana, commercialista, Armando Simbari, penalista tributaria, infine Bruno Pirozzi, direttore Refida.
Nel corso degli interventi, è emerso in sintesi che collaborare con il fisco è conveniente, spiega una nota dell’evento, “sia dal punto di vista economico, ma soprattutto per evitare di incorrere poi in problemi con la giustizia”.
L’adesione infatti, ha chiarito Simbari, evita “gli effetti penali per una serie di reati che consentono quindi a chi aderirà la non punibilità”, a esempio reati tributari o riciclaggio, “ma non in caso di emissione di fatture per operazioni inesistenti o per false comunicazioni sociali se l’emittente è soggetto italiano”.
Non solo, la non punibilità “si estende anche a chi ha concorso nei reati, professionisti compresi”.
Per Figlini bisogna aderire alla Voluntary “perché è vero -ha sottolineato- che lo scenario internazionale è cambiato in maniera irreversibile”. Infatti “lo scambio automatico c’è e funziona davvero -ha aggiunto- e anche da San Marino arrivavano i dati”.
Infine, l’evento ha riscosso adesioni oltre le aspettative, registrando il pieno, a dimostrazione di come le operazioni di rientro e regolarizzazione dei capitali siano un tema di grande attualità sul Titano.
Con la Voluntary disclosure infine, è possibile che chi ne usufruisca continui poi a detenere le proprie attività all’estero, ma le avrà dichiarate al fisco
Marco Bollini, La Tribuna