L’addio alla Regina: Carlo a Belfast: ‘Seguirò mia madre nell’impegno della pace in Ulster’

Una fila ininterrotta di migliaia di persone ha sfilato tutta la notte a Edimburgo per rendere omaggio ai resti mortali della regina Elisabetta II, esposti nella cattedrale di St Giles, dove a dare inizio alla veglia ieri sera attorno al catafalco erano stati i quattro figli della sovrana britannica spirata 96enne l’8 settembre nella residenza scozzese di Balmoral: re Carlo e i principi Anna, Edoardo e Andrea.

Carlo III è giunto oggi a Belfast, accompagnato dalla regina consorte Camilla, per una nuova tappa delicata – dopo quella in Scozia – del tour intrapreso nella nazioni del Regno Unito per presentarsi nella nuova veste di sovrano dopo la morte della regina Elisabetta sua madre: per ricevere le condoglianze ufficiali dei rappresentati locali e per testimoniare il suo impegno conciliatorio in favore dell’unità del Paese di fronte a scosse e tensioni, storiche o recenti. Carlo ha in programma alcuni incontri a Hillsborough Castle, residenza reale dei Windsor a Belfast, e poi nel Parlamento locale di Stormont, dove sarà Alex Maskey, esponente del partito repubblicano-cattolico dello Sinn Fein (un tempo braccio politico della guerriglia dell’Ira) e neo speaker dell’assemblea, a porgergli il messaggio di cordoglio a nome dei nordirlandesi.

Carlo e Camilla sono stati accolti da una folla festante e i reali si sono concessi a sorrisi e strette di mano. Carlo III si è impegnato oggi a Belfast di fronte alle autorità e ai rappresentanti di tutti i partiti dell’Irlanda del Nord a seguire le orme di sua madre nello sforzo per favorire la riconciliazione e un futuro migliore nella nazione storicamente più turbolenta del Regno Unito. Il nuovo sovrano ha ricordato a Hillsborough Castle – in risposta al caloroso messaggio di condoglianze trasmessogli a nome del Parlamento locale di Stormont dallo speaker dell’assemblea Alex Maskey, ex pugile di fama ed esponente del partito repubblicano dello Sinn Fein – come la regina Elisabetta abbia “pregato” e contribuito durante il suo intero regno per “rimarginare le ferite” dell’Irlanda del Nord: consapevole “del dolore” sperimentato da tanti in questa terra, cui era fortemente legata, e al contempo fedele al pilastro di un “sistema costituzionale” a garanzia di tutte le nazioni del Regno. Ha quindi ribadito l’intenzione d’ispirarsi all’esempio di “fedeltà” testimoniato “per tutta la vita” da Elisabetta II “al dovere cui era stata chiamata”.

LA DIRETTA

Il feretro rimarrà a St Giles fino alle 17 (le 18 in Italia) locali, per poi essere trasferito in una base aerea e caricato su un volo che lo porterà a Londra in serata, accompagnato a bordo dalla principessa Anna. Attorno alle 20 italiane è prevista la traslazione a Buckingham Palace dove sarà ricevuto da Carlo III e dalla regina consorte Camilla, oltre che da un corteo militare per il quale nelle prime ore di stamattina hanno fatto le prove migliaia di uomini delle Royal Guards e di altri reparti d’onore.

Nel corso della giornata il nuovo monarca, dopo la tappa di ieri in Scozia, proseguirà intanto il suo tour nelle nazioni del Regno Unito fuori dai confini interni dell’Inghilterra: oggi tocca all’Irlanda del Nord, dove sarà ricevuto nel Parlamento locale di Stormont, a Belfast, per ricevere le condoglianze e scambiare con rappresentanti popolari gli impegni di lealtà. Carlo incontrerà inoltre Chris Heaton-Harris, ministro per l’Irlanda del Nord entrante nel neonato governo Tory a guida Liz Truss; nonché leader nordirlandesi dei vari partiti, alle prese con una crisi politica che dura da mesi alimentata dallo scontro sul dopo Brexit (in particolare sul contestato protocollo nordirlandese firmato da Londra con Bruxelles al momento del divorzio, e ora rinnegato), fra il maggiore partito unionista della nazione, il Dup, e il fronte guidato dai repubblicani dello Sinn Fein.

La Russia è stata esclusa senza sorprese, per volere del governo britannico, dagli inviti al solenne funerale di Stato della regina Elisabetta II in programma a Londra lunedì 19 settembre. Lo riportano fonti informate citate dalla Bbc. Mosca viene messa all’indice per la guerra in Ucraina, al pari della Bielorussia sua alleata e della Birmania, a sua volta sanzionata dopo la stretta seguita all’ultimo golpe militare. L’Iran è invece invitato, ma soltanto al livello di ambasciatore. Alle esequie è attesa la presenza di circa 500 dignitari stranieri, inclusi capi di Stati o di governo.


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