Venerdì i funerali della ragazza uccisa e data alle fiamme dall’ex fidanzato nella chiesa Santa Maria Madre della Divina Grazia. Tra i banchi, oltre a parenti e amici, hanno preso posto anche tanti sconosciuti colpiti dalla storia della 22enne
«Cara Sara, eccomi, oggi sono qui. Guarda quante persone sono qui per te. Eri, sei, una ragazza speciale, esuberante, allegra, solare, tenera, affettuosa, piena di voglia di fare, di interessi, testarda fino all’estremo, amante dello studio, della musica, del ballo, spiritosa, caustica all’occorrenza, determinata, disposta a qualunque sacrificio. Così ti voglio ricordare, col tuo bel sorriso. Un gesto crudele ha spento quel sorriso, ma mai potrà cancellare la tua presenza. Voglio giustizia, combatterò con tutte le mie forze, con la tua tenacia, per ottenerla». Un lungo applauso ha sottolineato il discorso di Tina Accuia, la mamma di Sara Di Pietrantonio – la ragazza di 22 anni che lo scorso 29 maggio è stata uccisa e data alle fiamme sulla Magliana dall’ex fidanzato, reo confesso, Vincenzo Paduano – durante i funerali celebrati venerdì mattina nella parrocchia di Santa Maria Madre della Divina Grazia a Ponte Galeria, gremita da amici e parenti.
«Ragazzi, realizzate i vostri sogni, fatelo per lei»
Ha aggiunto la mamma, rivolta ai tantissimi amici della ragazza, sua unica figlia: «Vi ringrazio di essere qui, voi siete la testimonianza del grande valore della vita di Sara. A voi giovani dico di combattere sempre per realizzare i vostri sogni, quando uno non si realizza ce ne sarà un altro, più bello e importante, fatelo per lei». Tanti i mazzi colorati di fiori lasciati da persone sconosciute, insieme alle corone bianche dei familiari, e a quella del presidente della Camera Laura Boldrini. Tante le foto e disegni dei bimbi della vicina scuola d’infanzia «Madre della Divina Grazia», rose bianche e messaggi: «Ciao, Sara, sarai l’angelo più bello».
Il ricordo di Emanuele
«Non dimenticherò mai il nostro viaggio a Praga in terza liceo – ha detto commosso durante la cerimonia Emanuele, un ex di Sara – Non ho mai provato un sentimento così grande, mi sei stata vicino in un momento difficile della mia vita. Una bella parte di me è morta quel giorno con te, abbiamo condiviso attimi meravigliosi, di cui non ti ho mai ringraziato abbastanza». E poi, rivolto agli amici: «Dobbiamo consolidare i legami di amicizia di questi anni. Non dobbiamo essere indifferenti al prossimo, siamo in tanti, siamo qui tutti insieme, anche se abitiamo in quartieri diversi e i nostri cuori battono all’unisono per Sara». La cugina, fra le lacrime, l’ha salutata: «Non voglio che quello che è successo a Sara sia un esempio per gli altri. L’esempio deve essere quello che era Sara».
Il cartellone degli amici
«È tutto scritto ed è qui dentro e viene tutto via con me», è il pensiero affidato dagli amici al cartellone pieno di foto di Sara, nel quale si vede la ragazza mentre gioca e scherza: scene di vita normale, di una ragazza come tante. Il poster è stato allestito a fianco dell’abside. All’arrivo del feretro la folla ha applaudito, poi è sceso il silenzio. Oltre alla mamma ad accompagnare la bara bianca c’erano il padre Alberto Di Pietrantonio e le zie Anna e Luciana. In chiesa anche gli ex compagni del liceo scientifico Cannizzaro, all’Eur, e tanti amici della scuola di danza «Scarpette rosse». Molte, nonostante la pioggia, le persone rimaste ad ascoltare al funzione nel piazzale antistante. Dalla comunità parrocchiale, tra le intenzioni dei fedeli, è arrivato l‘appello a pregare: «Perché il Signore ci dia una città più umana».
Il messaggio di cordoglio di Roma Tre
Alla cerimonia ha preso parte anche l’università Roma Tre, dove Sara frequentava la facoltà di Economia. Presenti il prorettore vicario Maria Francesca Renzi e il direttore del dipartimento di Studi aziendali, Marisa Cenci. «Tutta la comunità accademica – sono state le parole del rettore, Mario Panizza – esprime dolore e cordoglio per la tragica fine della giovane vita della sua studentessa ed è vicina alla famiglia, ai colleghi e agli amici di Sara».
Le parole del vescovo
«Ho seguito con tristezza e apprensione questa triste vicenda in cui quello che avrebbe dovuto essere un progetto di vita è diventato violenza e morte»: è il messaggio del vescovo, letto durante l’omelia dal parroco della chiesa di Santa Maria Madre della Divina Grazia. E il parroco nell’omelia ha aggiunto: «Cari genitori vi sosteniamo con la preghiera. Di fronte a questa grande prova ci sentiamo umanamente inadeguati ma il nostro silenzio non significa resa. Continuiamo a dare risposta alla sofferenza creata dal male con la preghiera e le fiaccolate».
I palloncini blu con il suo nome e le scarpette sulla bara
All’uscita del feretro un altro lungo applauso ha salutato per l’ultima volta la ragazza e sono stati liberati in cielo dei palloncini azzurri con la scritta «Sara». È stato poi coperto di fiori, soprattutto rose bianche, e i genitori di Sara hanno baciato la bara facendosi il segno della Croce. La mamma ha anche posto sul feretro le scarpette da danza della ragazza suscitando una forte commozione tra i presenti, che hanno accompagnato il gesto con un lungo e intenso applauso. Il carro funebre si è mosso in direzione del cimitero di Santa Ninfa, a Fiumicino.
Corriere.it