L’affare di 4 miliardi portati in contanti (bancali da 500 euro) in tir a San Marino. Spunta fuori il capo dei massoni Andrea Negri e fondatore di Indipendenza Sammarinese

 

Da Panorama: ”Un investimento multimiliardario

Nell’estate 2019, alla vigilia della risoluzione della Banca Cis, all’improvviso piove sul tavolo della segretaria per le finanze Eva Guidi e della presidente della Bcsm Tomasetti una proposta di investimento da 10 miliardi di euro.

Ai diretti interessati l’offerta ricorda una vicenda analoga. Un lustro fa l’ispettore capo della Bcsm Andrea Vivoli che – sia detto per inciso – indagava sulla Banca Cis, partecipò a una riunione in cui un misterioso cittadino ungherese, con precedenti per riciclaggio, proponeva di depositare sei miliardi di euro a San Marino, via Giappone, a condizione di non subire troppi controlli. Per questo il bancario venne indagato dal Commissario della legge Buriani e condannato per la mancata segnalazione dell’operazione sospetta all’Agenzia di informazione finanziaria di San Marino. Salvo poi essere prosciolto con formula piena: il fatto non sussisteva perché la transazione non si era mai realizzata.

Considerato il precedente, in ogni caso, sia la Banca centrale sia la segreteria per le finanze hanno preferito segnalare con solerzia la questione dei 10 miliardi al Tribunale di San Marino. Dalle denunce emerge che il giorno prima della messa in liquidazione della Banca Cis, alla Tomasetti viene proposto un incontro con due personaggi stranieri, il cui piano era già stato presentato al governo.

Inizialmente era partito come progetto di investimento di quadri di grande valore per 500 milioni di euro, per poi diventare un possibile deposito miliardario. A effettuarlo dovevano essere due facoltosi cittadini iraniani, a loro dire, appartenenti «alla famiglia reale».

La coppia avrebbe proposto di portare a San Marino soldi depositati presso la banca svizzera Ubs, producendo come prova dell’esistenza del tesoro un «certificato fondi». Se l’accordo fosse andato a buon fine, un camion avrebbe trasferito 20 milioni di banconote da 500 euro impilate in bancali.

Inoltre i munifici cittadini della Repubblica islamica avrebbero regalato un miliardo al piccolo Stato del Titano e per quattro anni avrebbero devoluto il 30 per cento dei proventi da investimenti alle casse della piccola repubblica. In cambio, un ristretto gruppo di persone avrebbe dovuto ricevere la cittadinanza sammarinese e il passaporto diplomatico irrevocabile.

Un mese dopo il primo tentativo di abboccamento, a fine agosto 2019, uno dei presunti promotori dell’investimento contatta direttamente la Tomasetti. Stiamo parlando dell’imprenditore italiano residente a San Marino Andrea Negri, già gran maestro della Serenissima gran loggia di San Marino e fondatore nel 2020 del movimento politico Indipendenza sammarinese, di cui ha lasciato la presidenza a giugno «a seguito di incarichi istituzionali assunti in ambito diplomatico».

Negri invia alla Tomasetti questo messaggio Whatsapp: «La disturbo per chiedere un appuntamento riservato possibilmente presso i nostri uffici di Roma per illustrarle il nostro progetto di investimenti a San Marino e gli enormi vantaggi a esso collegati».

La presidente replica di non essere disponibile a un colloquio fuori dal territorio sammarinese e segnala la vicenda all’Antiriciclaggio. Perché come diceva il saggio Leonardo da Vinci: «Questo per isperienza è provato, che chi non si fida, mai sarà ingannato».

Fonte: Panorama, Giacomo Amadori