L’Alta Valmarecchia è in lutto per la scomparsa di Roberto Botticelli, noto come Bobo, un volto emblematico del calcio locale, sia come calciatore che come allenatore. Originario di Secchiano, Botticelli aveva 63 anni e lascia la moglie e due figlie. Tra i suoi nipoti, Filippo e Francesco Baldinini, si sono distinti nel mondo del calcio, con Filippo che ha ricoperto il ruolo di capitano nel Santarcangelo in Serie C e ora gioca per il Novafeltria, mentre Francesco ha mosso i primi passi nelle giovanili dell’Inter.
Riconosciuto per il suo carattere vivace e la sua passione per il calcio, Botticelli ha iniziato la sua carriera da allenatore nel settore giovanile, prima di guidare il Secchiano in Seconda Categoria dal 2001 al 2003. In seguito, ha contribuito al successo della squadra, che, sotto la presidenza di Rosati, ha raggiunto la Prima Categoria prima della fusione con il Novafeltria nel 2008. Nel corso della sua carriera, ha allenato diverse squadre, culminando con una straordinaria promozione dalla Seconda Categoria alla Promozione con il Pietracuta, il che ha rafforzato il suo legame con i tifosi.
Botticelli era noto per il suo approccio amichevole ma rispettato, come sottolineato da Sandro Conti, direttore sportivo del Pietracuta, che ha descritto Bobo come una persona genuina e leale. Dopo un anno sabbatico, ha ripreso il suo percorso con il Novafeltria, chiudendo la sua carriera da allenatore e assumendo anche ruoli dirigenziali.
Le parole di Piero Gambuti, ex collega, evidenziano la dedizione di Botticelli verso i giovani calciatori, mentre Gianluca Zucchi, ex capitano del Novafeltria, ha ricordato la sua passione contagiosa e l’impatto che ha avuto sulle sue esperienze di gioco. La figura di Bobo Botticelli rimarrà impressa nel cuore di molti, testimone di una carriera dedicata all’amore per il calcio e al supporto delle nuove generazioni.